Il programma Le Iene Show ha organizzato un confronto tra i tre principali candidati alle primarie PD: Michele Emiliano, Andrea Orlando e Matteo Renzi. Purtroppo quest’ultimo ha prima dato la sua disponibilità al microfono di Filippo Roma, per poi negarsi attraverso il proprio ufficio stampa. Le Iene hanno quindi deciso di farlo partecipare comunque, in veste di “cartonato”. Secondo Emiliano, Renzi “ha avuto paura degli italiani”, mentre Orlando è più preciso: “È perché ha paura di me”. I due l’hanno invitato a un confronto, ed Emiliano lo ha spronato così: “Matteo, ma ogni tanto ci dovremo pur vedere, no? Che pensi?”. Nessuno dei due vede ovviamente in Renzi il vincitore, ma in caso si sbagliassero Orlando ed Emiliano hanno entrambi dei consigli pronti: per il primo la priorità è cambiare la legge elettorale, per il secondo Matteo deve “smettere di correre senza sapere dove va”. I due hanno poi continuato l’intervista senza il terzo incomodo (cartonato) ed Emiliano si è detto pronto ad allearsi proprio con Orlando qualora non ottenesse lui stesso il 50% dei voti. Emiliano ha anche detto di preferire Orlando a Renzi, mentre il suo avversario pensa solo a vincere. In caso di vittoria, la prima cosa che l’attuale ministro della Giustizia intende fare è “una battaglia per debellare la povertà assoluta”, mentre il governatore della Regione Puglia vede prioritaria la riforma della legge sulla Buona Scuola voluta da Renzi



I candidati alle primarie non mirano però ad essere i candidati Premier. Per le elezioni Emiliano punta a febbraio 2018, mentre Orlando vorrebbe andarci dopo aver fatto una leggi che eviti l’ingovernabilità. Entrambi concordano invece sul fatto che Renzi voglia invece votare immediatamente, anche se non pensano sia la cosa giusta. Per Emiliano e Orlando, Gentiloni può “stare sereno” con loro. Riguardo alla legge elettorale i due hanno idee diverse: il governatore della Puglia preferisce il Mattarellum, mentre il ministro della Giustizia vorrebbe dei collegi  uninominali e premio di governabilità. Entrambi concordano però sul fatto che non ci debbano essere i capilista bloccati, che per Emiliano sono inoltre “Sono una iattura e una vergogna”. Posizioni diverse sul referendum costituzionale che si è tenuto lo scorso 4 dicembre: Emiliano ha votato no, Orlando ha votato sì. In caso di vittoria alle primarie PD, Orlando ha intenzione di dimettersi da ministro mentre Emiliano intendere rimanere presidente della Regione Puglia.

Leggi anche

DENTRO IL MODELLO EMILIANO/ Il rischio del PD, pagare dazio ai radical chic e dimenticare la cosa pubblicaSondaggi politici 2024/ Centrodestra 48%, campo largo a -10%. Per 60% sinistra non condanna violenze pro-Pal