Rai Uno celebra stasera Gianni Boncompagni dedicandogli la puntata di oggi di Techetechetè. Dopo la sua morte Isabella Ferrari ha replicato alle recenti accuse di essere stata “piazzata in Rai” grazie all’amore con Gianni Boncompagni e lo ha fatto sulle pagine del Corriere della Sera: “Non ho mai nascosto di aver avuto un amore con Gianni. Ci siamo conosciuti a Sotto le Stelle, di cui era regista. Avrò avuto 16 anni o 17 anni e, nonostante la differenza d’età, lui mi rispettava come donna. Dopo, ho fatto l’attrice, mai spettacoli in Rai. La mia carriera parla da sola. Ho usato la bellezza, non ci vedo nulla di male. Poi ho cercato altro”. L’attrice ha parlato anche di suo marito, Renato De Maria, regista sposato nel 2002: “In maniera miracolosa eravamo amici prima e lo siamo ancora. Ci siamo creati nostri spazi nella famiglia, andiamo in vespa a vedere i film in lingua originale. E’ bello invecchiare rimanendo giovani. Ed è bello anche sapersi annoiare da soli, altrimenti la famiglia e il lavoro assorbono tutto”.
Gianni Boncompagni era un genio? È quello che si chiede Selvaggia Lucarelli nel suo post su Facebook dedicato a una delle creature più famose dell’autore televisivo, “Non è la rai”. Di sicuro Boncompagni era un precursore e stasera Rai Uno lo celebra dedicandogli la puntata di Techetechetè. Probabilmente vedremo anche degli estratti della famosa trasmissione che ha lanciato Ambra Angiolini, di cui la Lucarelli fornisce il suo personale ricordo: “Io non lo so se Gianni Boncompagni sia stato un genio, non so se questa santificazione post mortem sia sacrosanta o spropositata, certo è che la sua televisione ha segnato anni importanti della mia adolescenza ed è morto senza che io abbia mai avuto modo di dirgli: ‘Ah Gianni, ma tu hai idea di cosa sia stato Non è la Rai per me?’. Perché davvero, se non avete avuto 17 anni come me quando “Non è la Rai” ha debuttato su Canale 5, non potete neppure lontanamente immaginare che cosa abbia rappresentato quel programma per la mia fragile esistenza di adolescente infelice e per la mia generazione”. Clicca qui per leggere tutto il post.
Techetechetè torna questa sera alle 20.35 su Rai Uno per raccontare la carriera di uno dei grandi della televisione, Gianni Boncompagni. L’autore, regista, talent scout e presentatore radiofonico e televisivo è scomparso pochi giorni fa e la prima rete del servizio pubblico gli rende omaggio ricordandolo stasera. Un post sulla pagina Facebook del programma annuncia cosa ci attende: “Rivedremo, quindi, Gianni Boncompagni condurre i programmi che l’hanno reso familiare al grande pubblico come Discoring, Domenica in, Superstar, ma lo vedremo anche conversare, con la sua proverbiale ironia, con alcuni cantanti durante le Elezioni Politiche del 1979. Boncompagni è stato anche protagonista, con Renzo Arbore, di celebri Caroselli, e negli anni ha firmato e lanciato molte sigle televisive e canzoni di successo. Sarà questa, l’occasione, di riascoltarle nelle versioni originali interpretate da Mina, Patty Pravo, Gianni Morandi, Jimmy Fontana, Dalida, Gloria Piedimonte, Johnny Dorelli, la figlia Barbara e soprattutto Raffaella Carrà, con la quale divise un decennio di vita personale e oltre trenta di vita artistica. Carlo Conti e Cristiano Malgioglio impreziosiranno la serata con le loro testimonianze in esclusiva”. Clicca qui per vedere il post e tutti i commenti.
Nell’access prime time di Rai 1 va in onda una imperdibile puntata del programma Techetechetè che in questa occasione viene dedicata all’autore televisivo e conduttore radiofonico Gianni Boncompagni, scomparso pochi giorni fa. Boncompagni fu protagonista di una situazione controversa nei confronti di Mia Martini. Nello specifico Mia Martini in più occasioni ha espresso il dispiacere dovuto ad alcune maldicenze che hanno compromesso parte della sua eccezionale carriera, puntando il dito proprio contro Boncompagni reo, a suo dire, di aver messo in giro la voce che lei portasse sfortuna. A conferma di ciò c’è una vecchia intervista che la cantante italiana rilasciò nel 1989 alla rivista Epoca in cui sottolineò: “La delusione più cocente ma la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il presentatore. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi, attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un blackout”.