La tenerezza è il nuovo film di Gianni Amelio, in uscita nelle sale nell’insolita giornata di lunedì 24 aprile. Si tratta di un dramma interpretato da Elio Germano, Micaela Ramazzotti, Giovanna Mezzogiorno e Renato Carpentieri. 

Non è un titolo scontato quello che Amelio sceglie di dare al suo film: La tenerezza è una chiave interpretativa del film, non soltanto una descrizione di quanto accade. Come succede per le poesie, in questo caso, il titolo è parte integrante dell’opera, indica la direzione, la strada, il desiderio profondo dei protagonisti. La tenerezza è un film sulle relazioni familiari, sui rapporti complessi che si innescano tra le mura domestiche, è un’indagine su come i sentimenti che uniscono le persone di una famiglia siano fragili e delicati. Lorenzo (Renato Carpentieri) è un avvocato in pensione, che vive da solo, in una casa che rispecchia il suo stato d’animo, il sentimento di abbandono e solitudine che prova. Ha due figli adulti, Elena (Giovanna Mezzogiorno) e Saverio (Arturo Muselli), e un nipote di nome Francesco. Ci sono altri due bambini nella storia che Amelio racconta: sono i figli di Michela e Fabio, rispettivamente interpretati da Micaela Ramazzotti ed Elio Germano. Questi bambini sono Davide e Bianca. Fabio è un uomo del nord Italia che di mestiere fa l’ingegnere e che fa difficoltà a crescere i suoi bambini, si sente impacciato, incapace. L’incontro tra Lorenzo e Michela avviene davanti a casa. I due sono vicini e Michela, rimasta fuori di casa, può rientrare grazie al cortile in comune tra le due abitazioni. È l’inizio di una sorta di recupero. Lorenzo si mostra forte, per certi versi burbero, ma Micaela è capace di scorgere oltre la maschera e lo invita a sorridere. Il punto di vista del racconto è quello di Lorenzo, ma non mancano gli sguardi dei figli, di Elena e di Saverio, assenti nella vita del padre, ma in cammino, anche loro alla ricerca. 

Amelio ha scelto con cura il cast e ritrova dopo ben ventisette anni Renato Carpentieri, dopo averlo diretto nel film Porte aperte. Gianni Amelio, a settant’anni passati, nelle recenti interviste ha raccontato che il film è indirettamente biografico, lo è cioè nelle atmosfere e nelle inquietudini, non nei fatti raccontati. Il soggetto è tratto da un romanzo di Lorenzo Marone dal titolo La tentazione di essere felici.