Per la regia di Nick Broomfield arriva al cinema il documentario Whitney, sulla vita e sulla morte delle celebre cantante Whitney Houston. Il film girato da Nick Broomfield è un documentario investigativo, che tenta di rispondere a una domanda precisa, che per lui non è affatto retorica: chi ha ucciso Whitney Houston? La BBC, che ha prodotto il film, ha scelto di affidare la regia a lui conoscendo la sua abilità nello scavare nella vita di personaggi dello spettacolo. La pellicola miscela abilmente immagini di repertorio e immagini finora inedite che cercano una motivazione profonda per rendere meno oscuri gli altalenanti giorni di una delle più celebri cantanti di tutti i tempi e certamente la prima donna di colore a raggiungere un simile successo.



La vita di Whitney Houston è stata tutt’altro che regolare e uniforme, dunque non mancava il materiale per raccontare una storia che potesse trattenere il pubblico incollato allo schermo, ma la costruzione e il montaggio del film riescono a coinvolgere lo spettatore con delicatezza, riescono a renderlo pienamente partecipe di un’esistenza travagliata, riescono a farlo godere per il grande successo che la Houston ha raggiunto. Lo spettatore si sente intimo con la protagonista del documentario e si commuove per la fragilità che l’ha consunta. La storia inizia fin dalla tenera età di Whitney, spinta dalla madre a percorrere la strada del successo. A tal proposito è significativo il sottotitolo che il regista ha scelto: Posso essere me stessa. La cantante arriva alla fine degli anni Ottanta con una scia di religiosità e di rigore, poi qualcosa cambia nella sua vita. La maschera che è stata costretta a portare comincia a pesarle, ma ormai è tardi per costruirsi da zero. Tutto questo ha delle conseguenze, tra cui l’inizio di mancati appuntamenti, di concerti annullati, di relazioni rovinate. Alcuni incontri mutano profondamente la Houston, primo tra tutti quello con il marito Bobby Brown, un uomo che non ha timore a usare la violenza.



Nick Broomfield prende a cuore la vicenda e tra le tesi del suo film c’è quella che le cose potevano essere molto diverse se qualcuno avesse agito in maniera più saggia, non soltanto guardando al successo ma anche all’animo tormentato della cantante. Nick Broomfield ha girato altri documentari che indagavano la morte. Il più ricordato è quello su Kurt Cobain, leader dei Nirvana, e la sua compagna Courtney Love.

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