Corrono dubbi attorno al delitto di Antonella Lettieri da parte della difesa del presunto assassino, Salvatore Fuscaldo. Lo rivela il portale WeSud.it che riporta le perplessità dell’avvocato Francesco Amodeo, difensore del bracciante agricolo 50enne, in carcere dallo scorso 16 marzo. Tra i punti della difesa anche il presunto inquinamento della scena del crimine. Lo stesso avvocato ha sostenuto di non poter ancora riferire con assoluta certezza che il Dna rinvenuto sugli scarponcini da cacciatore intrisi del sangue della vittima appartenga proprio al suo assistito. Su questo aspetto, secondo la difesa del principale indagato, pare che il Dna “non sia nella quantità e nella qualità, non è ancora ben definito per poter dire che appartenga a Fuscaldo”. Proprio su questi aspetti, insieme al “pelucchio” rinvenuto in auto di Salvatore Fuscaldo e al dubbio dell’inquinamento della scena del crimine si basa il lavoro della difesa del presunto assassino di Antonella Fuscaldo, che dal carcere di Crotone nel quale si trova continua a definirsi totalmente innocente. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Il delitto di Antonella Lettieri, consumatosi quasi un mese fa nella sua abitazione di Cirò Marina, resta al centro dell’attenzione nel corso della trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto. Tutti i dubbi degli inquirenti continuano a ruotare attorno alla figura del vicino di casa Salvatore Fuscaldo, in arresto dallo scorso 16 marzo. In merito al principale indagato, tuttavia, il giudice del Tribunale del Riesame di Catanzaro si è riservato di decidere. Lo rivela WeSud.it, che ha sottolineato come il Riesame sia entrato in possesso di tutte le istanze presentate dalla difesa del presunto assassino, attualmente rinchiuso nel carcere di Crotone. Il suo legale difensore, l’avvocato Francesco Amodeo, avrebbe sottolineato la possibilità sempre più concreta di un inquinamento della scena del crimine prima dell’arrivo in casa di Antonella Lettieri dei Ris di Messina. A sua detta, infatti, sarebbero state almeno cinque le persone che avrebbero avuto accesso nell’appartamento di via Cilea la mattina del 9 marzo, ovvero il giorno seguente all’omicidio della commessa 42enne consumatosi la sera della festa della donna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Purtroppo il rischio forte di un altro caso di cronaca con il pesante problema dell’inquinamento sulla scena del crimine resta vivo per il caso di Antonella Lettieri: tra i punti contestati infatti dalla difesa di Salvatore Fuscaldo vi è il presunto inquinamento della scena del crimine avvenuto prima dell’arrivo del Ris di Messina. L’avvocato della difesa, Francesco Amodeo, ha attaccato negli ultimi giorni contro le forze dell’ordine di Ciò Marina: “almeno cinque persone sono entrate nella casa della scena del crimine in via Cilea la mattina del 9 marzo”, spiega il legale. Bisognerà ovviamente attendere il report dei Ris in modo da poter confermare o smentire la tesi dei difensori di Fuscaldo rispetto all’inquinamento. Già tanti casi in passato hanno patito questo pesante problema che ha poi condizionato anche l’intero processo: la speranza è che in questo caso dell’orrenda morte inferta ad Antonella Lettieri non ci sia almeno questo problema investigativo. (agg. di Niccolò Magnani)

Ancora aggiornamenti per l’omicidio di Antonella Lettieri, la donna uccisa l’8 marzo a Cirò Marina. L’esito delle indagini dei Ris hanno evidenziato infatti la presenza di un capello e delle cellule epiteliali sul corpo della vittima che non appartengono alla donna. Confermato invece che la ciocca di capelli ritrovata fra le dita di Antonella Lettieri corriponde alla chioma della donna. Un dettaglio che, come sottolinea Velvet News, conferma la dinamica della morte della donna, che si sarebbe strappata i capelli per sfuggire alla morsa dell’aggressore. Nelle prossime ore potrebbe emergere una corrispondenza riguardo agli altri indizi rilevati sul corpo di Antonella, e che potrebbero appartenere all’assassino. Il capello, infatti, è stato ritrovato sotto le unghie della donna. 

I dubbi degli inquirenti continuano a dirigersi verso Salvatore Fuscaldo, il pensionato che si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Secondo le autorità, infatti, non ci sarebbero dubbi riguardo alla colpevolezza del 52enne, che avrebbe agito forse a causa di un debito contratto da Antonella Lettieri e mai saldato. Nelle ultime ore gli investigatori sembrano avvalorare la tesi che Salvatore Fuscaldo non abbia agito da solo, un particolare che potrebbe essere confermato dai nuovi rilievi fatti sulla scena del crimine. Rimangono ancora da chiarire quali armi abbiano permesso all’assasino di porre fine alla vita di Antonella Lettieri. In questa direzione sono stati sequestrati dei coltelli da macellaio di proprietà del padre della donna e forse utilizzati dal killer, che li avrebbe in seguito rimessi a posto sul loro ceppo.