La fine tragica delle gemelline Livia e Alessia Schepp potrebbe essere stata solo un bluff messo in atto dal padre, il 44enne suicida nel febbraio 2011 sotto un treno a Cerignola. E’ quanto spera la madre della due bambine, delle quali non si hanno più notizie da sei anni. Dopo la loro scomparsa misteriosa si sono seguite diverse piste, tra cui quella della Corsica, anche alla luce di diverse segnalazioni. La trasmissione Chi l’ha visto, come ricordato un anno fa dal sito CronacaQui.it, aveva ricevuto una lettera scritta da un tipografo che asseriva di aver stampato due passaporti falsi per le gemelline Alessia e Livia avanzando l’ipotesi che potrebbero essere andate a Ottawa, in Canada. Insomma, il dubbio che le sorelline Schepp siano ancora vive resta, così come l’ipotesi secondo la quale il padre possa aver fatto credere alla moglie dalla quale si stava separando la finta morte delle due figliolette, forse affidate a dei nomadi. Un giallo senza fine, ma che a breve potrebbe concludersi nel peggiore dei modi, ovvero con la dichiarazione di morte presunta da parte del tribunale di Losanna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
E’ un giallo lungo sei anni, quello relativo alla sparizione di Alessia e Livia Schepp, le gemelline di sei anni delle quali si sono tragicamente perse le tracce nel gennaio 2011. Il caso sarà affrontato nuovamente nella prima serata di oggi durante la nuova puntata di Chi l’ha visto, anche alla luce della decisione che presto sarà presa dal Tribunale di Losanna, sempre più vicino alla sua dichiarazione di morte presunta delle due bambine. La speranza di Irina Lucidi, madre di Alessia e Livia, non si è mai spenta, eppure da sei anni aspetta di poter riabbracciare le sue bambine. Una speranza che andò ad affievolirsi sempre di più soprattutto dopo il suicidio di Matthias Schepp, il padre 44enne delle gemelline, trovato senza vita a Cerignola, il 3 febbraio del medesimo anno. Eloquenti, in tal senso, le parole contenute in una lettera che l’uomo inviò alla moglie dalla quale stava per separarsi e nella quale scriveva che le bambine “riposano in pace” e che “non hanno sofferto”. Le bimbe, oggi 12enni, sono realmente morte? E in questo caso, dove sarebbero i loro corpi? (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Sono trascorsi ormai sei anni dalla scomparsa delle gemelline Schepp, Livia e Alessia, che all’epoca avevano appena 6 anni. Delle due bambine si è persa infatti ogni traccia alcune ore prima del suicidio del padre Matthias Schepp, un informatico, il cui corpo è stato ritrovato sui binari di Cerignola, in provincia di Foggia. In questi giorni il tribunale di Losanna si esprimerà sul caso ed ha invitato ulteriormente eventuali testimoni a farsi avanti, prima di procedere con la dichiarazione ufficiale di morte presunta. Se ne parlerà questa sera, mercoledì 5 aprile 2017, nella puntata di Chi l’ha visto. Nel giugno dell’anno scorso sono riprese le ricerche delle due gemelline Schepp, in seguito alla segnalazione di un testimone che affermava di aver visto le due piccole in Canada, ad Ottawa.
Uno dei punti rimasti da chiarire in merito alla scomparsa delle gemelline Schepp, come già chiarito all’epoca dalla stessa trasmissione condotta da Federica Sciarelli, riguardava infatti la possibilità che Matthias Schepp avesse portato altrove le figlie. In questo caso, alle bambine sarrebbe stata fornita una nuova identità, ma la pista si è rivelata in seguito fasulla. Le parole agghiaccianti dirette da Schepp alla moglie Irina Lucidi, fanno invece pensare che l’informatico abbia messo in atto una vendetta contro la donna, a causa della separazione mai accettata. In alcuni sms inviati nelle ore precedenti al suicidio, Matthias Schepp aveva infatti sottolineato alla moglie come le bambine non avessero sofferto, sottolineando che non le avrebbe viste mai più.