In uscita il 6 aprile 2017 la commedia noir Piccoli crimini coniugali è stata catalogata anche nel genere thriller per i suoi contenuti e risvolti. Per la regia di Alex Infascelli, i protagonisti sono Sergio Castellitto e Margherita Buy, due pilastri del cinema italiano. Gli aspetti tecnici come sceneggiatura, fotografia, montaggio e musiche sono curate da Alex Infascelli, Francesca Manieri, Arnaldo Catinari, Alex Infascelli e Costanza Francavilla. Una produzione di Marco e Nicola De Angelis per le case Fabula Pictures e 102 Distribution e di Gianluca Curti per Minerva Pictures in collaborazione con Rai Cinema, il film è distribuito da Koch Media e la sua durata è di 85 minuti. Tratto dall’omonimo romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt, il suddetto libro è stato best seller ed ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. E’ stato anche portato a teatro, dove ha riscosso un grande successo. 



Il film parla della storia di Elia, uno scrittore di successo di libri gialli, che ha un brutto incidente domestico ed è ricoverato in ospedale. Dopo la degenza fa ritorno a casa, ma ha completamente perso la memoria. Non ricorda nulla, neppure la moglie con cui orma  è sposato da anni. Lei tenta di ricostruire il quotidiano di Elia e la loro vita come coppia affermata, cercando di avvicinare pezzo per pezzo i tasselli del puzzle della vita del marito e dandogli degli spunti in più per migliorare la persona che era. Tuttavia, mano a mano che Elia riprende a ricordare, ci si rende conto che qualcosa non va nella ricostruzione della moglie e si inizia a sospettare che abbia instillato dei finti ricordi nella sua mente. Ci si chiede se davvero è così, oppure anche il marito ha delle ombre da nascondere e dissezionando il proprio matrimonio, non sia venuto a conoscenza di dinamiche crudeli che forse ha ritenuto meglio tacere. 



La critica sottolinea quanto sia verosimile il rapporto tra i due coniugi: tra rimpianti e nostalgie, non è raro che una coppia di lunga durata si rinfacci gelosie e delusioni, indipendentemente dal trauma scatenante. Si nota un rimando a Kubrick e al suo Eyes Wide Shut, ma anche al cinema scandinavo, in particolare di Ingmar Bergman. In un altro pezzo di stampa di settore si sottolinea quanto la sceneggiatura di Francesca Manieri risulti troppo fedele al romanzo originale. Così facendo i dialoghi dei protagonisti risultano troppo letterari. Nota di merito per i protagonisti Sergio Castellitto e Margherita Buy, che rappresentano davvero dei fiori all’occhiello sia rispetto al film stesso, sia nei confronti del panorama cinematografico nazionale. E’ stato dichiarato che entrambi hanno una capacità innata di rendersi camaleontici ed esprimere prima ironia, poi fragilità e rabbia, rimanendo sempre molto convincenti e da plauso.

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