Alberto Angela, il fascino della conoscenza che piace (proprio) a tutti: il figlio di Piero Angela compie 55 anni – Alberto Angela, 55 anni compiuti oggi, non è soltanto uno dei volti più amati nel campo dei programmi culturali, ma è ormai il nuovo sex symbol italiano. Quando si dice “il fascino della conoscenza” non si può non pensare al figlio del noto conduttore Piero Angela e di Margherita Pastore. Nato nel 1962 a Pagiri, Alberto eredita inevitabilmente da suo padre la passione per la cultura, tanto che nel corso della sua vita impara diverse lingue, si laurea in Scienze Naturali all’università La Sapienza di Roma con 110 e lode e ottiene anche un premio per la tesi, poi pubblicata. Ma la sua carriera negli studi non si ferma qui: Alberto Angela segue corsi ad Harvard, alla Columbia University, alla UCLA, diviene esperto di paleontologia e paleoantropologia, poi nei primi anni ’90 esordisce in tv proprio insieme al padre Piero e conduce programmi come “Il pianeta dei dinosauri” o ancora “Viaggio nel cosmo” fino ai più noti “Superquark” e “Ulisse, il piacere della scoperta”.
Alberto Angela, l’amato conduttore compie 55 anni: per lui un asteroide, una moglie e tre figli – Intanto si diletta nella scrittura, scrive un gran numero di testi dedicati alla storia, alle scienze e alla scoperta in generale e nel 2008 vince il “Premio Cimitile” con Una giornata nell’antica Roma (Mondadori), come miglior opera di saggistica. Oggi è membro dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana e del Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia e gli è stato addirittura dedicato un asteroide. Tra uno show e un libro, Alberto Angela ha avuto anche il tempo per fare il doppiatore per l’amatissimo film d’animazione “Minions”. Amatissimo dal pubblico femminile e non solo, Alberto Angela è però sposato con Monica dal 1993 e insieme hanno tre figli: Riccardo, Edoardo e Alessandro. Una grande curiosità che lo riguarda è la sua passione per la sabbia che colleziona: “Ho iniziato anni fa, quando partivo per le mie spedizioni da paleontologo, prima di cominciare con la tv. Riempivo con la sabbia i rullini fotografici poi, tornato in Italia, travasavo il materiale nelle boccette di vetro. Ne ho più di una ventina, e dai colori riesco sempre a identificare il deserto di provenienza” ha lui stesso dichiarato.