Quello di Michelle Hunziker è senza dubbio il caso di una madre ingombrante, suo malgrado. La conduttrice ha parlato del rapporto con la sua primogenita Aurora, rivelando le difficoltà affrontate dalla figlia a causa della popolarità di sua madre. Nell’intervista per il Corriere della Sera ha, però, espresso anche la soddisfazione per la capacità mostrata da Aurora Ramazzotti di mettere a tacere le malelingue sul suo conto. «Sapevo che aveva bisogno della mia imperfezione per combattere quando a scuola le dicevano, scusi la volgarità, ah tua madre me la farei…», ha raccontato la moglie di Tomaso Trussardi. Poi ha criticato i giornali che hanno scritto di peggio, a partire dai «confronti velenosi sulle foto in spiaggia tra “la cellulitica Aurora e il fondoschiena di Roberta”. Per un anno mia figlia non ha più messo il duepezzi. Io stavo male e tacevo. Sapevo che poteva farcela. E infatti, con la sua bravura, ha zittito tutti».
Ha alle spalle una famiglia “sballata”: suo padre, che tanto la faceva ridere, aveva problemi con l’alcol e per questo si trasformava o addirittura spariva per giorni. «Fino a dodici anni se vedevo i miei bere, piangevo. La figura maschile era mamma». Per questo ha conosciuto la forza nella figura della donna. Problemi ne ha avuti anche la conduttrice, vittima della setta della maga Berghella: «Ero piombata in uno stato di dipendenza identico all’alcolismo. Era un salto mortale analogo a quello di papà. Lui era mancato da poco, il matrimonio con Eros Ramazzotti era fallito. Ero una preda facile. Però tutto serve». Con Doppia Difesa, l’associazione che ha fondato con Giulia Bongiorno, Michelle Hunziker combatte la violenza sulle donne. Così ha avuto modo di scoprire che «la donna è ancora possesso tribale: se lei non è più mia, io sto così male che sono autorizzato a punirla». Ma ha capito anche perché le donne aspettano tanto a denunciare i loro uomini violenti: «Si sentono in colpa per aver scelto il carnefice. È la trappola più insidiosa. Difficilissimo dire: l’uomo che amo può uccidermi». Sulla sua pelle ha provato, invece, la brutta esperienza della “violazione”: «Scherzando, Giulia Bongiorno dice che ho collezionato più stalker che fidanzati, soprattutto quando ero single: era questo ad accendere la fantasia dei molestatori».