Il film Scappa – Get Out, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 18 maggio 2017, negli USA già dal 24 febbraio dello stesso anno, è visto da molti come uno degli eventi cinematografici dell’anno, soprattutto per quanto riguarda il genere horror / thriller. Rappresenta il debutto dietro la macchina da presa dell’attore americano trentottenne Jordan Peele, che ha scritto anche il soggetto e la sceneggiatura e ha co-prodotto la pellicola, insieme a Jason Blum, Edward H. Hamm Jr. e Sean McKittrick. Distribuito dalla Blumhouse Productions e dalla QC Entertainment, con la colonna sonora di Michael Abels, si presenta come un prodotto piuttosto originale, un horror ricco di elementi surreali e risvolti satirici.



Il protagonista, Daniel Kaluuya, attore e sceneggiatore inglese nato a Londra, si è già distinto nel 2011 ricoprendo il ruolo di attore principale nel secondo episodio della prima stagione della serie tv antologica britannica, di elevato valore culturale, Black Mirror (episodio intitolato 15 milioni di celebrità). A ricoprire la parte della fidanzata sarà Allison Williams, e nel cast figurano Bradley Whitford, Betty Gabriel, Caleb Landry Jones. 



Una storia apparentemente come tante, un ragazzo che si appresta a fare la conoscenza dei genitori della sua fidanzata. Fin qui nessuna vera complicazione, a parte il fatto che il ragazzo è nero. E anche questo elemento non dovrebbe suscitare nessun tipo di scalpore se ambientato ai giorni nostri, negli Stati Uniti, all’interno di una famiglia serena e moderna. Tuttavia l’imbarazzo ingiustificato di portare un ragazzo di colore a casa, appartenente in apparenza a un’epoca ormai andata, come nel celebre Indovina chi viene cena, sembra ancora aleggiare, soprattutto nell’animo di Rose.



I familiari della ragazza, però, sembrano non mostrare nessuna avversione verso Chris, sono generosi e affabili, lo fanno sentire subito come a casa sua. Ma la convivenza all’interno di questa famiglia catapulterà il giovane in un’atmosfera ambigua, inquietante, strane immagini, situazioni e personaggi gli appariranno nei giorni a seguire. Una storia caratterizzata da una grande tensione emotiva (da come si può evincere anche dal trailer ufficiale diffuso già da diversi mesi), con sviluppi narrativi suggestivi, sconvolgenti. Si prospetta una pellicola capace di trascinare lo spettatore in un intreccio vorticoso, dal ritmo tremendamente incalzante, con risvolti che muteranno drasticamente il corso della vicenda narrata. 

Il carattere satirico, gli elementi surreali e di cinica comicità che arricchiscono il film si pongono come stimolo per trascinare lo spettatore nella rappresentazione stuzzicandolo con argomenti che attingono alla realtà di tutti i giorni. Un America che ritorna a fare i conti con la cultura del razzismo in modo massiccio, brutale, che ritorna a farsi trascinare nel vortice della diffidenza verso la comunità afroamericana o ispanica, ma anche una popolazione americana che, proprio a causa dell’emergenza di questa nuova incredibile diffusione del razzismo, si dimostra spesso inadeguata nell’esternare la propria tolleranza verso persone di un’altra razza. Nel film, infatti, sembrano essere rappresentati anche quegli atteggiamenti che si definiscono appartenenti a una visione antirazzista, ma che risultano forzati tanto da rinvigorire in un certo senso le reciproche diffidenze tra le diverse razze o comunità, in un gioco di luoghi comuni e di comportamenti quasi teatrali e fallimentari.