The Dinner è un film drammatico/thriller diretto da Oren Moverman. Il cast include numerosi nomi celebri, tra cui Richard Gere, Rebecca Hall, Steve Coogan, Michael Chernus, Laura Linney, Chloë Sevigny e Adepero Oduye. Il film, prodotto negli Stati Uniti, uscirà nelle sale italiane, oggi, giovedì  18 maggio 2017. 



La trama di The Dinner, apparentemente semplice, si basa in realtà su una serie di intrighi e di segreti che vengono man mano svelati con un continuo effetto sorpresa. Uno dei protagonisti è Stan Lohman, uomo di successo candidato alla carica di Governatore, nonché marito della giovane e bella Katelyn. La coppia invita a cena in un ristorante di lusso il fratello di Stan, Paul, e la sua consorte Claire: il primo è un professore di storia dal carattere difficile, la seconda una madre dolce e gentile. Ben presto, questa riunione di famiglia inizialmente innocua diventa, per entrambe le coppie, un pretesto per discutere di un omicidio commesso dai rispettivi figli.



Il dubbio è chiaro: Stan, Katelyn, Paul e Claire sono indecisi se denunciare il crimine alle forze dell’ordine oppure coprire le azioni dei propri figli. Tra una portata e l’altra, i quattro personaggi rivelano gli aspetti più nascosti del loro carattere e lasciano cadere la maschera di convenzioni dietro cui, giorno dopo giorno, celano la loro vera personalità. In un crescendo di colpi di scena, la reale natura dei quattro genitori viene a galla nel momento in cui è necessario prendere una decisione fondamentale. Disposti a fare qualsiasi cosa per aiutare i propri figli, i protagonisti del film vengono coinvolti in un vortice di dubbi etici e di interrogativi, rinunciando all’apparenza fino a quel momento costruita. 



The Dinner, tratto dall’omonimo libro di Herman Koch, è stato definito dalla critica come un film feroce e provocatorio. Nelle recensioni viene messo in risalto l’atteggiamento del regista, satirico e al tempo stesso sensibile, con cui viene affrontato un tema tanto delicato come l’amore dei genitori nei confronti dei figli. Molto apprezzata è anche la fotografia di Bobby Bukowski, in grado di sottolineare in maniera magistrale il passaggio da un flashback all’altro. La lucida riflessione sull’ipocrisia del mondo borghese effettuata da Moverman si concilia con l’analisi psicologica di quattro personaggi del tutto diversi tra loro, dando vita a un film difficilmente inseribile in un unico genere.