I personaggi del Drive In questa sera ripercorreranno gli anni ’80 a “I Migliori anni”, il celebre programma del venerdì sera di Rai Uno, condotto da Anna Tatangelo e Carlo Conti. Fra i tanti volti noti del mondo dello spettacolo, questa sera ci sarà anche Gianfranco D’Angelo, che ricorderà il grande successo del programma cult degli anni ’80, nato dall’intuizione di Antonio Ricci e mai più dimenticato dal pubblico a casa. L’attore, che ha debuttato in teatro nel lontano 1963, avrà la possibilità di ripercorrere i suoi successi più interessanti grazie al racconto dei suoi migliori anni, e ricorderà i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo con artisti del calibro di Alvaro Vitali, Lino Banfi e Renzo Montagnari, attori con i quali ha realizzato una serie di film dedicati alla Commedia all’italiana degli anni ’70. Riusciranno gli attori del celebre Drive In a conquistare la vittoria nelle fasi finali dello show? (Aggiornamento di Fabiola Iuliano) 



L’attore comico e cantante italiano Gianfranco D’Angelo è tra gli ospiti che questa sera prenderanno parte alla consueta puntata settimanale del varietà di Rai 1, I Migliori Anni, condotto da Carlo Conti e Anna Tatangelo. Un personaggio molto amato dal pubblico grande protagonista dello spettacolo italiano già dai primi anni Settanta attraversando intere generazioni. Tra l’altro sta per ritornare uno dei suoi programmi più amati ed apprezzati con una esclusiva versione teatrale, il Drive In. Uno spettacolo che prenderà il via da Ferrara al Teatro Nuovo il prossimo 7 giugno e che vedrà la partecipazione di tanti altri componenti del Drive In come Enrico Beruschi, Margheria Fumero, Gaspare, Sergio Vastano e Carlo Pistarino.



In una recente intervista rilasciata a Tv Sorrisi & Canzoni, Gianfranco D’Angelo ha parlato di un altro spettacolo teatrale che sta portando in giro per tutta Italia, Quattro donne ed una canaglia. Uno spettacolo in cui si interfaccia con Marisa Laurito, Barbara Bouchet, Paola Caruso e Corinne Clery. A tal proposito ha evidenziato: “Difficile lavorare con 4 donne? Le convivenze sono complicate in tutti i campi, ma fra noi c’è rispetto, educazione ed entusiasmo. In teatro se non si va d’accordo diventa un dramma. La sua è una vita faticosa? Sì, ma sono abituato. Negli ultimi 20 anni, smessa la tv, ho ricominciato e non mi sono mai più fermato. È dura, sei sempre in giro, fai 300 o 400 chilometri in un giorno, devi essere sempre in forma, ma io ci riesco. Ho ancora la voglia e la forza di volerlo fare. Alla faccia dei miei 80 anni”.



Durante la stessa intervista ha parlato anche dei primi 50 anni di carriera e di come lo spettacolo abbia cambiato la sua vita. D’Angelo ha fatto presente. “Prima ho lavorato. Vengo da una famiglia poverissima, ho perso i genitori a tre anni e sono cresciuto con gli zii. Oggi si parla di crisi, ma nel dopoguerra c’era la fame. Ho fatto tanti mestieri, ma ho amato il teatro fin da bambino. Ho anche lavorato dietro le quinte: macchinista, attrezzista. Alla sera recitavo in cabaret con i testi che mi ero fatto scrivere da Maurizio Costanzo, che all’epoca era un semplice giornalista. Mi chiamarono al Puff (storico cabaret romano, ndr) per sostituire Montesano che era andato a fare un varietà in tv. Lì Garinei e Giovannini mi proposero il musical ‘Alleluja brava gente’. Mi licenziai e da quel momento non mi sono più fermato: il teatro, la radio, il Bagaglino, i film e poi la tv. ‘La sberla’ nel ‘78, mi diede grande popolarità: la guardavano 19 milioni di persone”.