“Vi perdono ma inginocchiatevi” è il film che La7 trasmetterà questa sera, domenica 21 maggio 2017, alle 21.30. Il film per la tv del 2012 è stato prodotto da TI Media, Boniventofilm, Cinesicilia e Regione Siciliana in occasione del ventennale della strage di Capaci che colpì Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta. La pellicola ricostruisce l’attentato di stampo mafioso raccontando la vita dei tre poliziotti della scorta del giudice Falcone: Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. Il film racconta anche delle loro famiglie fino alla drammatica morte dei tre agenti. Tra li interpreti della pellicola troviamo Tony Sperandeo, Massimo Ghini e Lollo Franco. La regia è invece affidata a Claudio Bonivento. Il trailer ci porta sul luogo della strage, tra lacrime e lamiere. Vi ricordiamo che oltre a poter vedere “Vi perdono ma inginocchiatevi” sintonizzandovi su La7, potrete seguire il film anche in diretta streaming sul sito di Raiplay.it, cliccando qui. Il trailer potete invece vederlo cliccando qui.



È il film che andrà in onda su La7 oggi, domenica 21 maggio 2017. Una pellicola dal genere drammatica e storica che è stata diretta da Claudio Bonivenco mentre il soggetto è stato scritto da Rosaria Schifani e Felice Cavallaro. La sceneggiatura è stata estesa dallo stesso regista con Roberto Iannone, Francesco Massaro e Andrea Locatelli. La pellicola è stata realizzata in Italia nel 2012 con la durata di 100 minuti circa. Il film non ha avuto nessun riconoscimento, ma fu in concorso nel 2012 al Roma Fiction Fest. Una decina di film racconta la vita di Falcone e Borsellino, come ad esempio “Giovanni Falcone” (1993) o “I giudici – vittime eccellenti” (1999). Giovanni Falcone fu ucciso il 23 maggio 1992 dalla mafia durante uno spostamento in macchina assieme alla moglie e appunto la sua polizia di scorta. Totò Riina fu il mandante della strage, mentre chi eseguì la condanna fu Giovanni Brusca.



, il film in onda su La7 oggi, domenica 21 maggio 2017 alle ore 21.30. Una pellicola italiana che è stata diretta da Claudio Bonivento nel 2002 con attori princpali Tony Sperandeo, Massimo Ghini, Lollo Franco, Vito Di Bella, Silvia D’Amico, Lorenzo Roma e Francesco Venditti. A 25 anni dalla strage di Capaci per mano di Cosa Nostra, verrà ricordata soprattutto la memoria dei ragazzi che vivevano per servire la giustizia e che quel giorno facevano da scorta al magistrato Falcone. Il film si concentra dunque sulla vita di Vito Schifani, Rocco Dicilio e Antonio Montinaro e il titolo rappresenta ciò che la vedova Schifani disse il giorno dei funerali, perdonando appunto gli assassini ma pretendendo che si inginocchiassero.



Il film è ispirato in parte anche a un libro che venne scritto dalla stessa vedova, Rosaria, e Felice Cavallaro, concedendo l’onore della regia a Claudio Bonivento.

Lo scopo è mostrare con altri occhi cosa ha provocato la strage, raccontando la vita delle famiglie coinvolte indirettamente e quello che causò l’improvvisa perdita dei loro parenti. Di quanta forza servì loro per andare comunque avanti e tenere alto l’onore dei loro cari.

Un altro intento del film è ricordare le figure che componevano la scorta, spesso messe ingiustamente in secondo piano per mettere invece in risalto le figure del giudice e della sua compagna, Francesca Morgillo. In questo modo si ha la possibilità di capire profondamente i sacrifici di queste persone, che scegliendo di stare dalla parte della giustizia hanno perso la vita con onore.

La pellicola fa vedere agli spettatori quello che successe a partire dai giorni che seguirono la strage, la reazione delle compagne e dei figli e i funerali dei ragazzi. Alle scene del film si alternano immagini vere e si sente la voce della vedova Schifani che dice la frase con la quale perdona gli assassini.

A questo punto il film fa un salto indietro, mostrando scene di quella che fu la vita quotidiana dei ragazzi della scorta, assieme alle loro famiglie, sottolineando il loro carattere e le loro aspirazioni e sogni dentro e fuori dall’ambiente di lavoro. La linea temporale del film non è precisa, vengono alternate scene passate e presenti, in modo da far capire meglio allo spettatore gli stati d’animo dei protagonisti e a cosa sono dovuti. Alla fine vengono mostrate altre immagini dei funerali e un’altra parte del discorso della vedova Schifani che augura a Palermo un futuro migliore.