Continua il processo di Fabrizio Corona, l’ex re dei paparazzi in carcere dallo scorso ottobre con l’accusa di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. Tante le testimonianze degli ultimi tempi e, in mezzo alle dichiarazioni e le udienze, emerge anche il calciatore Giuseppe Sculli, nipote del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Morabito detto U Tiradrittu che, a quanto pare sarebbe stato una vera minaccia nella vita di Fabrizio Corona. A depositare tale “accusa”, è stato un poliziotto del Commissariato Porta Garibaldi -Venezia di Milano intervenuto nel processo nell’imprenditore catanese.



L’uomo infatti, nel corso del suo lavoro ha avuto anche il compito di sorvegliare proprio Corona nel corso del periodo di affidamento in prova. Il poliziotto ha tirato nuovamente in mezzo la bomba carta esplosa sotto casa di Corona lo scorso agosto e, dopo l’accaduto ha immediatamente pensato che si potesse trattare di un gesto intimidatorio da parte di Sculli. Successivamente, il poliziotto ha precisato: “Gli aveva fatto una richiesta estorsiva e Corona era molto spaventato anche perché Sculli è un grosso malavitoso”.



Dopo l’esplosione della bomba carta, si sono aperte le indagini che hanno successivamente portato al ritrovamento del famoso tesoretto nascosto nel controsoffitto della casa milanese di Francesca Persi, collaboratrice dell’ex agente fotografico.

Fabrizio Corona, aveva anche raccontato al poliziotto di essere stato minacciato dal calciatore e, proprio durante le varie udienze, proprio Fabrizio aveva parlato di un’estorsione e un litigio in un bar di Milano.  “Io gli ho sempre detto di denunciare quell’estorsione ma lui preferiva evitare – ha proseguito il poliziotto – e poi la notte tra il 14 e il 15 agosto scorso mi ha chiamato dicendomi mi è scoppiata una bomba carta sotto casa”. E ancora: “La cosa di Sculli era seria, temevamo conseguenze, la storia si stava allargando e stava prendendo una brutta piega”.



Proprio Corona però, nel corso delle ultimissime udienze, in riferimento alla bomba carta aveva puntato il dito contro Luigi Mario Favoloso, attuale compagno dell’ex moglie Nina Moric: “Volevano ottenere la custodia di mio figlio e toglierla a me, dimostrando che vivevo in una situazione di pericolo”, ha raccontato Corona. Nel frattempo, proprio Favoloso sarà ascoltato nel corso della nuova udienza di domani, martedì 23 maggio.