Abbiamo intervistato il regista di 1993 Giuseppe Gagliardi, che ci ha anticipato anche la prosecuzione della serie per un’altra stagione. Stasera andrà poi in onda il secondo appuntamento con numerose novità e la grande attesa di rivedere sul piccolo schermo attori come Stefano Accorsi, Miriam Leone e tutto il cast di questa splendida serie televisiva.



Giuseppe Gagliardi sottolinea: “È un privilegio poter continuare il racconto delle vite di personaggi che hai visto nascere. 1993 cerca di alzare il tiro, i personaggi diventano più complessi, l’intreccio più intricato, ci sono nuove linee narrative e nuovi personaggi storici da rappresentare. Una sfida divertente. Lavorare su una seconda stagione è molto stimolante, ti dà la possibilità di sperimentare nuove strade narrative e stilistiche. La serie ha una caratteristica unica, cambia titolo a ogni stagione, quindi anche la forma può seguire percorsi diversi, senza perdere lo spirito originale e lasciando intatto il concept. In questa nuova stagione i nostri personaggi vivono un’epoca di grande smarrimento, ognuno di loro deve fare i conti con il proprio lato oscuro e cercare di non soccombere. Hanno le caratteristiche dei personaggi della letteratura noir. E la serie si fa più nera, gioca su più registri, si adegua allo spirito delle storie che racconta. Ma 1993 è anche il racconto di un’epoca fatta di lustrini e di schermi, la televisione diventa protagonista, non solo nel nostro racconto, ma nella vita culturale e politica del paese. Il repertorio viene riutilizzato come materiale narrativo. Ci siamo divertiti a ricostruire filologicamente alcune scene utilizzando le telecamere anni 90. Per stimolare lo spettatore a ricrearsi un immaginario dell’epoca”.



Sul cast Giuseppe Gagliardi aggiunge: “Mai tradire gli attori citandone uno piuttosto che un altro. Io mi lascio sorprendere sempre, da tutti. Quando leggi una sceneggiatura l’idea che ti fai del personaggio pensi sia la migliore, poi arriva l’attore e ti propone la sua. Lasciarsi sorprendere spesso ti fa fare la cosa più giusta. Perché lo spazio dell’attore non deve essere invaso. Almeno, non troppo.” Poi ci spiega l’evoluzione della serie che prevede un’altra stagione: “L’idea è quella della trilogia sui tre anni che hanno cambiato il volto dell’Italia. Fabbri, Rampoldi e Sardo hanno creato il concept e scritto la serie, partendo da un grande lavoro di ricerca, meticoloso ma anche molto divertente. Gli sceneggiatori sono già all’opera per 1994”.



(Matteo Fantozzi)