Tra poche ore nella prima serata di Rai 1 va in onda il programma Falcone e Borsellino, condotto da Fabio Fazio. Un appuntamento speciale per ricordare il grande contributo reso all’Italia dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a 25 anni di distanza dalla strage di Capaci dove trovarono la morte lo stesso Falcone assieme all’amata moglie Francesca Morvillo e tre uomini della propria scorta. Tanti i personaggi del mondo dello spettacolo che interverranno oltre a servitori dello stato che hanno potuto collaborare con Falcone e Borsellino come nel caso dell’ex pm siciliano Giuseppe Ayala.



In queste ore Ayala in una delle tante manifestazione che si stanno tenendo in Sicilia sulla figura di Falcone ha sottolineato: “Per descriverlo con una parola sola userei “innovatore”. Non dimentichiamo però anche i giudici popolari, coinvolti loro malgrado e che non rinunciarono all’incarico. E poi bisogna ricordare una straordinaria polizia giudiziaria, di cui si parla meno. Cancellieri e segretari anche, che credevano in quello che stavano facendo. Lo Stato era presente anche attraverso i semplici impiegati”.



L’ex pubblico ministero siciliano Giuseppe Ayala è stato uno dei collaboratori del pool antimafia costituito soprattutto dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In queste ore, Ayala ha avuto modo di condividere quanto successo in quei mesi che di fatto hanno cambiato l’Italia ed in particolar modo la giustizia italiana.

Ayala, come riportato dal portale MeridioneNews.it, ha evidenziato: ”21 mesi di vita in comune fra corte, pm, difensori e questi imputati nelle gabbie: quando li guardavo mi accorgo che si potevano intuire già da come erano seduti gli imputati di quali fossero le gerarchie, un elemento di prova evidentissimo. Ma è chiaro che le prove contro di loro furono altre. Non ho avvertito momenti di isolamento, c’era una grande circolazione di rapporti umani, alcuni nati in quell’occasione, che diventarono vere amicizie in seguito. Sarei disposto a rifare tutto di nuovo, ma questa volta, per favore, non ammazzatemeli”.