Andrà in onda stasera la sesta puntata del Maurizio Costanzo Show, che nell’appuntamento previsto per oggi vedrà il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri fra gli ospiti del parterre per parlare del fenomeno mafioso. In particolare, il celebre talk show di Canale 5 si concentrerà sulla strage di Capaci, in una pagina speciale tutta dedicata al ricordo di Giovanni Falcone a 25 anni dall’attentato in cui morì assieme ai componenti della sua scorta. Gratteri, di recente, si è espresso sull’operazione Crisalide, che negli scorsi giorni a Lamezia Terme ha portato all’arresto di 52 persone con l’accusa di associazione mafiosa. “Le nuove leve della cosca avevano una grande disponibilità di armi e ordigni, volevano creare paura e così imporre il loro dominio”, ha detto il procuratore di Catanzaro in conferenza stampa riferendosi soprattutto a quella frase “Facciamo Falcone e Borsellino a Lamezia Terme” detta dal reggente della cosca Antonio Miceli, intercettata e inserita nel provvedimento di fermo. (Aggiornamento di Fabiola Iuliano) 



Il 23 maggio si è celebrata la giornata in memoria di Giovanni Falcone contro tutte le mafie. Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha presentato il suo libro “L’inganno alla mafia” dicendo come questa, oltre ai ristoranti si compri anche i mezzi di informazione. Gratteri si è anche esposto parlando del Cara, dicendo come ce ne fossero diverse per associazione di tipo mafioso ma non si riusciva a stringere perchè non c’era l’adeguata pianta organica. Ora questa è stata implementata e sarà possibile lavorare in modo normale. “Siamo riusciti a dimostrare come all’interno del Cara di Sant’Anna siano accadute delle cose veramente tristi” ha aggiunto il Procuratore.



È un magistrato e saggista italiano e dal 21 aprile 2016 è il Procuratore della Repubblica di Catanzaro. E’ uno dei magistrati più conosciuti del DDA, impengato in prima linea nella lotta contro la ‘Ndrangheta e che vive sotto scorta dall’Aprile 1989. Ad esempio, il 21 giugno 2005 è stato scoperto nel piano di Gioia Tauro un arsenale di armi che sarebbe potuto servire per un attentato ai suoi danni. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi di Raitre per la Presentazione dei suoi libri. Da sempre è sensibile all’utilizzo dello strumento di educazione dei giovani come valida prevenzione nella lotta alla mafia e viaggia nel mondo della scuola e dell’università, in Italia e all’Estero. In questi ultimi giorni è salito agli onori della cronaca per la sua posizione in merito al Cara di Isola Capo Rizzuto: “dieci anni di malaffare nel corso dei quali è stato gestito in modo mafioso dalla famiglia Arena, portando uno spaccato certe volte raccapricciante. Umanamente spiace vedere filmati e ascoltare intercettazioni ambientali dalle quali si evince che il cibo non bastava per tutti e spesso era quello che solitamente si dà ai maiali”.

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