Cafè express è il film che andrà in onda su Rai 3 oggi, venerdì 26 maggio 2017. Una pellicola dal genere commedia e drammatica che è stata diretta da Nanny Loy che si è occupato anche del soggetto e della sceneggiatura con Elvio Porta e Nino Manfredi. La produzione è stata firmata da Franco Cristaldi e Nicola Carraro mentre le musiche della colonna sonora sono state composte da Giovanna Marini, la scenografia invece, è stata ideata da Umberto Turco. Il film è stato prodotto in Italia nel 1980 e la sua durata è di 100 minuti circa. Il regista Nanni Loy ha scritto il soggetto del film ispirandosi al fortunato programma televisivo da lui stesso ideato, intitolato “Viaggio in seconda classe” e andato in onda sul canale Rai Uno nel 1977/1978. Il programma si svolgeva sul treno e proponeva curiose interviste ai passeggeri che avevano la facoltà di esprimere il loro punto di vista sugli argomenti più attuali del momento e potevano anche raccontare della loro vita. Nel 1980 Nino Manfredi (all’anagrafe Saturnino Mafredi) e Nanni Loy (Giovanni Battista Loy) hanno vinto il Nastro d’argento, il primo come “migliore attore protagonista” mentre il secondo è stato premiato per “il miglior soggetto”.
, il film in onda su Rai 3 oggi, venerdì 26 maggio 2017 alle ore 16.15. Una pellicola italiana di genere commedia-drammatica uscita nel 1980, per la regia di Nanni Loy che è anche autore del soggetto e della sceneggiatura insieme ad Elvio Porta. Oltre all’attore ciociaro Nino Manfredi nel ruolo del protagonista, hanno preso parte al film anche Adolfo Celi, Vittorio Mezzogiorno, Gigi Reder, Leo Gullotta, Antonio Allocca e Vittorio Caprioli. Ma vediamo la trama del film nel dettaglio.
Il protagonista del film è Michele Abbagnato (Nino Manfredi), un uomo maturo che per guadagnare qualche soldo viaggia senza biglietto sui treni delle ferrovie e vende caffè ai viaggiatori. Michele, che deve pensare a sè e a suo figlio, è sempre riuscito ad evitare i controlli, con ingegno e furberia. La tratta su cui Michele preferisce esercitare è quella meridionale che attraversa la zona di Vallo della Lucania. Di fronte alle situazioni più complicate, finge di aver perso una mano in un incendio durante il secondo conflitto mondiale e per rendere più credibile la sua bugia, con molta accuratezza la ricopre con un guanto nero.
Durante i suoi assidui viaggi, Abbagnato incontra truffatori di ogni genere, dal finto prete alla finta ragazza incinta. Un giorno sul treno si imbatte in un gruppo di giovani monellacci che gli propongono di entrare in affari con loro, insieme avrebbero potuto derubare i passeggeri più danarosi, indentificati in base al tipo di caffè scelto. Michele non ha alcuna intenzione di collaborare con i giovani furfanti e quindi rifiuta immediatamente la proposta.
Per questo motivo, da quel momento l’uomo dovrà guardarsi non soltanto dai controllori e dal capo treno ma anche dai ladruncoli che lo prendono di mira e lo inseguono attraverso tutti gli scomparimenti del treno.
Dopo una serie di disavventure e scherzi pesanti ai danni dei ragazzi, il povero venditore di caffè, stanco di una vita tanto rischiosa quanto disordinata, decide di costituirsi alla polizia. Il ministro dei Trasporti, nella persona dell’ispettore Ramacci Pisanelli (Adolfo Celi) i cui sottoposti non sono mai riusciti a risalire all’identità del viaggiatore-evasore, finalmente si trova faccia a faccia con Michele Abbagnato.