E’ il 6 aprile del 2010 quando Adele Mazza, una tossicodipendente di 50 anni, viene ritrovata a distanza di tre giorni dalla scomparsa. La donna è stata fatta a pezzi, un modus operandi che denota la ferocia inaudita del suo killer. A ritrovare i suoi resti è un passante che stava percorrendo una scarpata di via Franchi, a Teramo, e sulla scena del crimine viene ritrovato anche un carrello della spesa. L’omicidio di Adele Mazza sarà al centro della nuova puntata di Un Giorno in Pretura, in onda nella seconda serata di Rai 3 di oggi, sabato 27 maggio 2017. Secondo gli inquirenti, l’assassino di Adele Mazza lo ha usato per trasportato il corpo, mentre le prime analisi del medico legale evidenziano come il killer che ha ucciso la donna sia esperto. “I tagli inferti sul corpo della vittima sono estremamente precisi”, dichiara all’epoca in un’intervista de La Repubblica. Particolari che fanno sorgere i primi dubbi, soprattutto perché la 50enne era conosciuta nella cittadina per vivere di espedienti, data l’esigua pensione. 



Sotto la guida del pm Roberta d’Avolio si analizza a fondo la personalità di Adele Mazza, le persone che frequentava, i luoghi e persino possibili amanti. E’ così che gli inquirenti risalgono fino a Romano Bisceglia, ma allo stesso tempo emerge anche una storia torbida, che mette al centro l’attività di prostituta di Adele Mazza e la sua conoscenza sia con l’indagato che con Roberto Marino, conosciuto come “Il Professore”. E’ grazie a quest’ultimo che le forze dell’ordine hanno la conferma della relazione in corso fra la vittima e Romano Bisceglia, ma anche della presenza di altre due persone nella vita della 50enne.



Oltre a Marino e l’imputato, Adele divideva infatti le sue giornate con Sofia Marini, una donna con cui Bisceglia ha una relazione ufficiale. Un quartetto in cui, sottolineano le testate nazionali in quel periodo, i ruoli erano evidenti e in cui Romano Bisceglia svolge quasi il ruolo di “pappone” di entrambe le donne. Marino invece è il finanziatore, generoso e attratto da entrambe le donne, tanto da pagare a Adele Mazza ed all’imputato affitto, sigarette e molto altro, oltre che a 1.200 euro di sostegno e 400 euro per gli incontri sessuali della vittima. Secondo gli inquirenti il movente è chiaro: Bisceglia ha voluto sbarazzarsi dell’amante perché non accettava che Adela volesse porre fine con la vita a cui era costretta. 

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