Non conosce sosta il botta e risposta che in questi giorni sta interessando Flavio Insinna e Striscia la Notizia. Dopo ben due servizi mandati in onda dal programma d’inchiesta di Canale 5, il celebre conduttore de Affari Tuoi, ha voluto rispondere alle accuse via Facebook, pubblicando un lungo video messaggio in cui denunciava un odio ingiustificato nei suoi confronti. Flavio Insinna ha inoltre fatto le sue scuse alla concorrente della Valle d’Aosta (che ha additato come “nana” in un fuorionda, ndr) ed ai tutti i fan che da tanti anni lo amano. Ciò nonostante ha puntato il dito allo stesso tempo contro Striscia la Notizia, rea a suo dire di aver scatenato un putiferio senza considerare ciò che avviene invece all’interno dello stesso programma Mediaset.



Al video si è aggiunto inoltre un altro filmato, risalente al 2013 ed in cui viene mostrata la consegna del Tapiro d’Oro a Flavio Insinna, mai trasmessa da Striscia. Arriva nel giro di poche ore la risposta da parte del programma di Antonio Ricci, che tramite comunicato stampa annuncia ripercussioni. Il servizio all’epoca non sarebbe stato mandato in onda per via di alcune frasi che “a detta dei legali, le avrebbero attirato una denuncia penale”. Una denuncia che alla luce delle affermazioni fatte all’epoca dal conduttore per la presunta evasione fiscale di Ezio Greggio, arriverà di certo. Nello stesso comunicato si denuncia al tempo stesso anche i possibili illeciti messo in atto da Affari Tuoi, fra cui il fatto che i pacchi con i premi più alti rimangano sempre fra gli ultimi, e presunti colloqui con i concorrenti in cui verrebbe stabilita a priori la cifra vinta.



“Perché Flavio Insinna, che fa tanto l’isterica ganassa, non si è mai abbattuto affinché i rappresentanti dei consumatori fossero presenti a controllare il determinante momento dell’accoppiamento premi-pacchi?”. Nel comunicato Striscia la Notizia ricorda anche che le vicende processuali fra il conduttore e il programma di Antonio Ricci sono state in tutto due, volute entrambe dalla Rai e risolte con una sentenza a favore dello show Mediaset. Si cita in particolare il verdetto dell’ottobre del 2013 ad opera del gup di Roma Tiziana Coccoluto, che ha evidenziato come le procedure ed il controllo di Affari Tuoi non garantissero “la dovuta trasparenza”. 

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