Un’arida stagione bianca è il film che andrà in onda su Rete 4 oggi, domenica 28 maggio 2017. Il film è stato acclamato dalla critica per aver mostrato le condizioni sociali della popolazione negra del Sudafrica. Grazie al suo breve cameo Marlon Brando ottenne la nona nomination agli Oscar, questa volta come Migliore Attore non Protagonista. Il premio però andò a Denzel Washington per il film Glory. Il divo hollywoodiano, grazie alla sua interpretazione dell’avvocato McKenzie, ricevette numerose nomination ai premi più importanti della cinematografia internazionale, tra cui il Golden Globe, il premio BAFTA e il Chicago Film Critics Association Awards, vincendo solo un premio al Tokyo International Film Festival. Marlon Brando e Donald Sutherland, nonostante la grande popolarità, decisero di ricevere la paga minima sindacale che spettava agli attori in quegli anni, circa quattro mila dollari, data la grande importanza civile e sociale della pellicola.
– Un’arida stagione bianca è il film in onda su Rete 4 oggi, domenica 28 maggio 2017 alle ore 14.45. Una pellicola americana del 1989 che è stata diretta da Euzhan Palcy occupatosi anche della sceneggiatura insieme a Colin Welland portando sul grande schermo il romanzo di André Brink del 1966. Gli attori protagonisti presenti nel cast sono Donald Sutherland, Zakes Mokae, Susan Sarandon, Marlon Brando, Jürgen Prochnow, Susannah Harker e Winston Ntshona. Il titolo originale della pellicola non è stato stravolto ma solo tradotto dalla lingua inglese, A Dry White Season. Ma ecco la trama del film nel dettaglio.
La storia è ambientata in Sudafrica durante le rivolte razziali soppresse dalla polizia del governo di Pieter Willem Botha. Gordon Ngubene, un giardiniere di colore che lavora nella villa del professore Benjamin Du Toit, è disperato perché non riesce a rintracciare il figlio, finito nelle mani della polizia. Dopo aver raccolto lacunose informazioni, chiede al suo datore di lavoro di farsi avanti per avere maggiore credito presso le forze dell’ordine. Il Colonnello Viljoen e il Capitano Stolz rassicurano il professor Du Toit e gli promettono che si interesseranno al caso. Gordon però scopre la verità, il figlio è stato ucciso e sepolto lontano dalla città e per questo motivo si batte per la restituzione del suo corpo. Poco tempo dopo Gordon scompare e Benjamin torna alla polizia per avere sue notizie ma questa volta non viene accolto bene. L’uomo viene tenuto sotto osservazione per il suo interessamento alle rivolte civili e gli viene fatto capire che deve tornare alla sua vita. Nonostante le minacce non troppo velate il professore Du Toit assume l’avvocato McKenzie per scoprire la verità e il legale vista la determinazione dell’uomo, dopo qualche titubanza, accetta il caso. Il processo è pilotato fin dalle prime battute, i testimoni mentono e quando un uomo mostra i segni delle torture sul suo corpo, viene portato via e la sua testimonianza invalidata. Il processo contro la polizia provoca forti ripercussioni anche alla vita di Benjamin, la moglie e la figlia lo accusano di sentirsi emarginate mentre il figlio subisce un’aggressione. L’uomo perde anche il suo lavoro a scuola, accusato di simpatizzare per i negri. A seguito del licenziamento la moglie lo lascia ma il figlio Johan gli resta accanto, ammirando il coraggio del genitore. Benjamin contatta una giornalista inglese e le fa recapitare le carte del processo, che documentato quanto successo a Gordon e alla sua famiglia. L’uomo con uno stratagemma riesce a raggirare il Capitano Stolz ma l’uomo dopo aver scoperto, che i documenti che accusano la polizia sono finiti nelle mani della giornalista, uccide Benjamin, investendolo con l’auto. Il giorno dopo a morire è lo stesso capitano per mano di Stanley, l’attivista per i diritti dei negri, amico di Gordon e ora anche di Benjamin.