I bambini, si sa, hanno una fervida immaginazione. Figuriamoci cosa può succedere quando un figlio unico si ritrova a fare i conti con l’arrivo di un fratellino che gli porta via le attenzioni dei genitori: può persino arrivare a pensare che il bebè sia in realtà un agente segreto in missione speciale. In Baby Boss, il nuovo film di animazione della Dreamworks, realtà e fantasiose avventure si mescolano: una fiaba nella fiaba che senza dubbio affascinerà i più piccoli. Con anche un pizzico di morale che non guasta: l’amore straborda ogni misura e non bisogna avere paura che si esaurisca, ma, anzi, occorre non essere egoisti e darne al prossimo. Senza dimenticare il chiaro riferimento alla crescita che avviene sempre grazie a qualcun altro, mai solamente da se stessi, e alle circostanze che sembrano negative.
Ovviamente, però, un prodotto del genere ha anche dei messaggi per gli adulti, facendo pensare al tempo che si dedica alla famiglia piuttosto che a una carriera alla rincorsa dei vertici più alti o a quanto sia importante conservare un pezzo della propria infanzia. Non essere certo dei “bambini cresciuti”, ma nemmeno dimenticarsi di quella semplicità che si aveva da piccoli. Senza dimenticare il non poco evidente messaggio su quanto oggi si rischi di dedicare più amore a un cucciolo di cane piuttosto che a un bambino.
Insomma, i circa 90 minuti del film scivolano senza pesantezza e con qualche sorriso sulle labbra. Usciti dalla sala si sarà anche apprezzato il film. Eppure c’è l’impressione che verrà presto dimenticato. Baby Boss non sembra infatti aver personaggi, gag o battute capaci di renderlo “memorabile”. Nemmeno un doppiatore “vip” come si è visto in altri casi, recenti e non. Con tutta la pioggia di film di animazione che si sta vedendo negli ultimi anni, il rischio concreto di questa pellicola è di avere la durata limitata fino al prossimo appuntamento al cinema. Anche se non c’è dubbio che resterà un classico da far vedere a tutti quei bambini che presto avranno un fratellino o una sorellina.