Partiamo da un’idea bestiale… Il giorno che gli animali potranno votare (fino a qualche anno fa avremmo esordito con un “…e se gli animali un giorno mai dovessero votare…”) come si orienteranno? A parer nostro faranno parte della maggioranza silenziosa (se non silente, al massimo, qualche verso di diniego, niente più) che non si reca alle urne. Ma non è detto che il tacchino la pensi come il cane, né che il pappagallo debba per forza astenersi senza proferir parola (sarebbe capace di non votare un candidato che di cognome fa… Loreto?), né che la tartaruga si allei con la lumaca a creare un gruppo di pressione (FederLenti come nome potrebbe andar bene?) per cambiare dal basso (e adagio adagio) le sorti elettorali? Chi lo sa! Quel che è certo, notizia dei giorni scorsi, è che Silvio Berlusconi è intervenuto a Milano alla presentazione del Movimento Animalista, voluto da Michela Vittoria Brambilla; ormai pare che “una famiglia su due in Italia ha animali di affezione. E un sondaggio effettuato su un campione di 2mila persone indica che se alle prossime elezioni si presentasse un movimento per la difesa dei diritti degli animali e dell’ambiente avrebbe il 20%”. Questi sono i dati snocciolati dal leader di Forza Italia. Una forza politica da 160 parlamentari e 63 senatori, che, Silvio dixit, potrebbe inviare in Parlamento un nucleo compatto per combattere da dentro una battaglia di civiltà. Stalle e aie d’Italia, unitevi!



Il leader del centro-destra (lo è ancora? Probabilmente sì) si è lasciato prendere dai riferimenti autobiografici. Ha raccontato che la mattina passeggia nel parco di Arcore circondato da 13 animali tra cani e caprette. Parlerà anche lui alle bestie come il santo di Assisi? Non è dato sapere. Possiamo però fedelmente riportare il suo discorso, che ha commosso la Michela Vittoria (e vi assicuriamo che non erano lacrime di coccodrillo).



“Care amiche, cari amici, sono felice di essere qui e sono orgoglioso di avere partecipato alla fondazione del Movimento Animalista di cui sentiremo forte e alta la voce. Sì, siamo molto più di quattro gatti e da quel che vedo già tutti pronti per cavalcare una nuova campagna elettorale. Solo a guardarvi, mi viene la pelle d’oca. Grazie di cuore per essere qui con me, con noi, tutti insieme a rappresentare l’Italia, una nazione, checché se ne dica, ancora sana come un pesce. L’Italia che tira la carretta come un mulo, che corre come un leprotto, che risparmia come formichine, che non sperpera come cicale; l’Italia laboriosa di chi va a letto all’ora delle galline e si sveglia presto la mattina, ben sapendo che chi dorme non piglia pesci. Siamo il Movimento Animalista e abbiamo come religione la difesa degli animali. Oggi siamo qui per questo, per esercitare insieme un nostro assoluto diritto: quello di evitare di mettere il carro davanti ai buoi, perché noi desideriamo manifestare a favore della fatica dei buoi e contro i privilegi del carro, che di solito è quello dei vincitori, sul quale loro, i comunisti, troppe volte sono saliti. A scapito dei buoi!
Qualcuno ci considera alla stregua di anatre zoppe, una compagine troppo giovane e raffazzonata per cavare un ragno dal buco: vedo invece, sotto questo palco e tutt’intorno, uno sciame di api laboriose pronte ad addolcire la nazione con il miele delle proprie idee. Noi siamo l’Italia migliore, quella che “a ogni uccello il suo nido è bello”, e se son passere, ancor meglio!



Voglio sgombrare il campo da qualsiasi equivoco: noi non abbiamo grilli per la testa, siamo mica grillini, e davanti alle loro provocazioni non ci faremo venire la mosca al naso. Nei Palazzi della politica non ci muoveremo come elefanti in una cristalleria, né faremo certo gli struzzi davanti ai problemi reali del Paese, sappiamo ben che pesci pigliare. E se saremo chiamati a farlo, ingoieremo il rospo, ma non staremo certo a menare il can per l’aia. Perciò, ecco le nostre prime proposte politiche. Innanzitutto, visto che una rondine non fa primavera, proporremo una serie di incentivi fiscali a favore di coloro che aiuteranno le rondini a nidificare e a volare, a stormi, cosicché in Italia sia sempre primavera, una primavera politica ed economica. Secondo: aboliremo le tasse di successione, perché se – come si usa dire – “parenti serpenti”, allora vogliamo imporre un drastico taglio al tasso di litigiosità degli italiani, riducendo i contenziosi nei tribunali. Terzo: vareremo l’Iva (Imposta sui Venditori di Agnellini), la Tarsu (TAssa sulle Ricette a base di Stufato in Umido) e l’Ici (Imposta sui Cacciatori Italiani). 

Sì, ci vedrete lottare in Parlamento per difendere il voto di quei 30 milioni di italiani che accudiscono un animale di compagnia. Ma saremo anche nelle piazze, nelle strade, nei parchi, sui marciapiedi. Per dare inizio a un nuovo modo di fare politica, una politica che cammina su quattro zampe. Viva l’Italia, viva la Libertà. Viva la Brambilla. Viva gli Agnelli, esclusi quelli di Torino, s’intende. Viva Dudù, Dudina e tutti i Dudini! Vi abbraccio uno a uno, esortandovi a prendere sempre due piccioni con una fava. Prenderli per accudirli, ovviamente!”.