Tra le imitazioni che hanno riscosso successo a Facciamo che io ero da Virginia Raffaele c’è anche Marina Abramovic. Sono due i film che sono stati dedicati a questa splendida artista e che in Italia hanno anche riscosso, da parte degli addetti ai lavoro soprattutto, grandissimo successo. Il primo risale al 2012 ed è un documentario diretto da Matthew Akers nel 2012, dal titolo ”Marina Abramovic – The artist is present’‘. Nel 2016 invece è uscito per la regia di Marco del Fiol il film ”The space in between: Marina Abramovic and Brasil”. Ovviamente la figura di Marina Abramovic è da analizzare con minuziosa perizia, anche se c’è da dire che le imitazioni di Virginia Raffaele riescono a rendere tutto ironico. Nonostante questo però il divertimento diventa anche socialmente utile e ha fatto conoscere a molti la figura di un’artista di questa caratura. (agg. di Matteo Fantozzi)



Virginia Raffaele riproporrà l’imitazione di Marina Abramovic oggi per la terza puntata di “Facciamo che io ero…“? Non si tratta di una nuova “maschera”, perché la travolgente comica l’ha proposta in passato nei suoi spettacoli teatrali, ma il debutto in tv è avvenuto ufficialmente nella scorsa puntata e anche con successo. L’imitazione di Marina Abramovic è, infatti, già diventata cult, al pari di quella della First Lady americana Melania Trump e alla regina della danza Carla Fracci. Virginia Raffaele ha deciso di dare una visione comica dell’artista serba e del modo in cui concepisce l’arte. Marina Abramovic, che anni fa al Moma di New York ha offerto una performance strabiliante, viene dunque riproposta al pubblico attraverso Virginia Raffaele, che ha coinvolto gli spettatori seduti in platea proprio come in alcuni casi ha fatto l’artista serba. Cosa s’inventerà, invece, per la puntata di oggi, mercoledì 31 maggio?



Uno sguardo penetrante, lunghi capelli neri raccolti in una treccia e un lungo vestito rosso: questa è l’immagine più comune di Marina Abramovic, riproposta a “Facciamo che io ero…” da Virginia Raffaele. Per chi non conosce bene l’artista originaria di Belgrado ecco allora qualche informazione biografica: suo nonno, patriarca della chiesa ortodossa serba, è stato successivamente proclamato santo. I genitori invece erano partigiani: padre comandante, madre maggiore dell’esercito. Le sue prime performance prendono vita nel 1965, quando comincia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Belgrado. Ma la carriera di Marina Abramovic viene riconosciuta a livello mondiale nel 1974, diventando famosa anche in Italia: la sua primissima performance “Rhytm 4” venne esposta, infatti, a Milano. Nel 2010 ha realizzato una tra le performance più lunghe della storia: è rimasta per 700 ore immobile seduta su una sedia a fissare chi si sedeva di fronte a sé.