Miriam Leone confessa: “Odio le gatte morte, io sono vivissima” – Miriam Leone torna su Raidue con “Non uccidere” dopo le scene difficili nella serie 1993 in cui appare senza veli. Ruoli ben diversi: dalla soubrette all’ispettrice. E l’attrice ringrazia: «Devo tantissimo a questa doppia V della mia vita, grazie a Veronica e a Valeria posso uscire da me stessa, trasformarmi e toccare corde diverse». Per interpretare Veronica in 193 ha dovuto tirare fuori la sfrontatezza, che la diverte e non l’appartiene: «Io scelgo altre strade anche nel gioco della seduzione». A Valeria, invece, non interessa sedurre, quindi è dovuta passare dalla pantera a un lupo solitario: «È una donna vera, contemporanea, si ammazza di lavoro, non le interessa sedurre. Non ha nessuna volontà di compiacere l’altro, va dritta per la sua strada», ha raccontato Miriam Leone nell’intervista a Repubblica. Ma lei è più pantera o più lupo? «Sono curiosa», ha scherzato l’attrice. E restando sul suo lato caratteriale: «Odio le gatte morte, perché io sono una gatta vivissima». (agg. di Silvana Palazzo)



Miriam Leone, dal sogno di sposare Piero Angela alla scena di nudo integrale: le sorprendenti confessioni dell’attrice – Occhi verdi, capelli rossi, bellissima e un gran talento: Miriam Leone ha tutte le qualità per diventare una stella vera e propria del cinema e della tv italiana. Ex Miss Italia (titolo conquistato nel 2008) si definisce “una secchiona” che da piccola sognava di diventare attrice. In questa stagione televisiva ha interpretato ancora Veronica, la soubrette sensuale e sfacciata di su Sky e da lunedì 12 giugno torna su Rai2 protagonista della serie Non uccidere, nei panni di Valeria Ferro, per la seconda stagione. In un’intervista a Repubblica, Miriam cerca di smentire il luogo comune secondo il quale “la bellezza è tutto” o comunque molto nel mondo dello spettacolo: «Ho costruito su altro, nel mio mazzo di carte quella dell’ aspetto è stata l’ultima che ho giocato. – chiarisce la Leone – Una persona si forma anche sulla scala di valori che ha: se la bellezza è al primo posto agirà di conseguenza».



Miriam Leone racconta di essere nata e cresciuta in una famiglia tradizionale, dove la cultura era alla base di tutto: “Papà mi ha sempre messo alla prova, mi regalava i libri e io leggevo tutto, per essere all’altezza. – racconta Miriam – Ma per prima cosa dovevo dimostrare qualcosa a me stessa, fin da bambina. Mi mettevo un velo in testa e facevo gli spettacoli da sola, declamando i libri. Il mio sogno era sposare Piero Angela, perché sapeva tutto». Così sono arrivati uno dopo l’altro i ruoli sul piccolo schermo e, in 1992, ha anche affrontato una scena di nudo integrale: «Piacere non fa, papà ed ex fidanzati non l’hanno presa bene. I miei ex hanno reagito quasi peggio di mio padre. Avevo paura di sbagliare ma la serie era scritta benissimo. – dichiara la Leone, che conclude – Sentivo la necessità di fare quel salto. Come lanciarsi da uno scoglio altissimo, essendo catanese sono cresciuta alla scogliera, la prova di coraggio è tuffarsi dai faraglioni di Acitrezza. Bello e pericoloso».

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