Samantha Geimer, la vittima dello stupro di Roman Polanski, ha richiesto l’archiviazione del caso. La donna si è presentata davanti a un magistrato di Los Angeles per mettere la parola fine ad un caso rimasto aperto per quarant’anni. Violentata dal regista quando aveva 13 anni, Samantha Geimer più volte ha dichiarato di aver perdonato Roman Polanski, che ammise di averla stuprata nel 1977. Oggi la svolta: la 54enne, che attualmente vive alle Hawaii, è stata accompagnata dal marito in aula, dove c’era pure Debra Tate, sorella di Sharon Tate, l’attrice sposata con il regista quando venne massacrata brutalmente nella villa di Bel Air da seguaci della setta di Charles Manson.
«Debra è qui in sostegno di Roman. Spera che il caso possa essere finalmente risolto», ha dichiarato l’avvocato Harland Braun, legale dell’83enne regista, come riportato da Repubblica. «È stanca. Sono anni che chiede di chiudere il caso. Vuole voltare pagina», ha invece aggiunto riguardo Samantha Geimer. L’obiettivo dell’avvocato è far desecretare dalla Los Angeles Superior Court la confessione del suo assistito e la deposizione di un procuratore oggi defunto, che mostrerebbe irregolarità procedurali. Harland Braun vuole usare i documenti per convincere le autorità a rescindere il mandato di arresto internazionale che nel 2002 ha impedito al regista di tornare a Hollywood per ritirare l’Oscar per Il pianista.
Roman Polanski si trovava nella villa di Jack Nicholson quando drogò Samantha Geimer con champagne e sonniferi per abusare facilmente di lei. Dopo aver confessato e trascorso 42 giorni in prigione sotto esame psichiatrico per l’aggressione, fuggì in Francia alla vigilia della sentenza, temendo che l’accordo con la magistratura venisse respinto dal giudice col risultato di mandarlo per anni in prigione. Il caso è riesploso nel 2009 quando il regista fu arrestato su mandato degli Stati Uniti in Svizzera, trascorrendo dieci mesi in prigione e agli arresti domiciliari, poi la magistratura elvetica rifiutò l’estradizione. Lo scorso aprile un giudice di Los Angeles ha respinto il tentativo di Roman Polanski di accordarsi all’estero per tornare negli Stati Uniti senza andare in carcere: la corte della California ha sostenuto ripetutamente che il regista non poteva discutere del caso mentre si trovava all’estero.