Torna stasera con il terzo e il quarto appuntamento la trasmissione su Sky Uno ‘‘I miei vinili’‘. Abbiamo ascoltato il protagonista della trasmissione Riccardo Rossi che oltre ad essere ottimo attore e regista si è dimostrato davvero un grandissimo amante della musica di un certo livello. Ripercorrendo la loro vita diversi artisti si confrontano con Riccardo Rossi ripercorrendo la loro vita in musica attraverso alle note che ne hanno condito le emozioni. Riccardo Rossi ci racconta come è nata l’idea di questo programma e la sua esperienza all’interno del negozio che ne fa da palcoscenico: “Goody Music è stato il primo posto della mia vita dove ho lavorato. Era stupendo perché avevo diciotto anni e nonostante venissimi dal tempo della musica classica da Chopin, Beethoveen e i grandi maestri mi sono ritrovato alla fine degli anni settanta all’interno del tempio del funcky blues. Avevamo le importaizoni che costavano di più, delle novità incredibili che ci venivano a richiedere tutti i maggiori dj della capitale. Per me scoprire in questo modo il mondo di Michael Jackson e Stevie Wonder mi ha cambiato per sempre la vita. Un giorno Claudio Donato, proprietario allora e oggi di Goody Music, mi ha chiamato per farmi una proposta. Negli anni ci siamo continuati a sentire ed è stato lui a propormi l’idea di fare I Miei Vinili. Insieme a Giulia Rossi e Alberto Di Risio abbiamo sviluppato poi per Sky il programma in questione”. 

Ma che trasmissione è I Miei Vinili? Riccardo Rossi continua: “E’ stato un esperimento interessante per ricordare qualcosa del nostro passato, quello che uno si porta dietro tutta la vita. Questo perché magari i ragazzi di allora passavano ai cd e lasciavano i vinili a casa della madre, ma poi a cinquanta anni la richiamavano per riaverli indietro perché capivano quanta differenza c’era. Da questi vinili infatti per me esce il Riccardo che era perché mi ricordo delle esperienze, delle emozioni. Tecnicamente il suono è diverso, ma non mi interessa molto questo tecnicismo. Io penso solo che quando appoggio la puntina su un disco riascolto il pezzo come lo ascoltavo molti anni prima. Sullo stesso punto ritrovo il graffio identico a come l’avevo lasciato. Sono meglio addirittura delle foto che con il tempo si ingialliscono. I vinili sono una sorta di macchina del tempo cosa che i cd e i lettori mp3 non ti offrono”. Oggi come ascolta la musica Riccardo Rossi:Quando vado a fare una passeggiata o magari una corsetta è normale che mi porto anche io l’iPod, ma non metto praticametne mai la sequenza random, perché voglio sempre e comunque andare ad approcciarmi con l’album intero per come è stato studiato da chi ci ha lavorato tantissimo, per mesi e mesi”.

Sulle nuove puntate Riccardo Rossi spiega: “Nelle prossime puntate troveremo Stefano Fresi che è anche un musicista che viene dal Conservatorio. Mi ha raccontato che da piccolo ha acquistato i vinili di Fantasia e di Guerre Stellari di John Williams ancor prima di vedere il film e poi quando si è andato a vedere le pellicole si è emozionato. Mi piacerebbe molto che ci fosse una seconda stagione di questa splendida trasmissione e mi piacerebbe avere Carlo Verdone che è un grande esperto di musica”. Un vinile che ora è tornato d’attualità e Riccardo Rossi ci racconta alcune situazioni simpatiche: “Un giorno un mio amico mi ha raccontato una cosa molto simpatica. Gli hanno regalato a cinquanta anni un giradischi che il figlio quando lo ha visto gli ha chiesto cosa fosse. Molti ragazzi non hanno mai visto un disco con sopra una puntina attaccato a un’amplificatore e quando lo vedono per la prima volta hanno tutti la stessa reazione con gli occhi di fuori. Edison è stato un genio ad inventare un oggetto meraviglioso. Sarebbe bello di certo fare un programma in cui si spiega anche tecnicamente come funzionano i giradischi, magari lo faremo”. 

(Matteo Fantozzi)