I reality show sono un genere da tempo in grande crisi. L’America spesso sa anticipare tendenze e come il vento sia indirizzato anche in termini di programmi televisivi, e quanto avvenuto nel programma “Bachelor in Paradise” potrebbe segnare un altro passo verso il declino definitivo di questo genere televisivo. Nei reality show l’imperativo è sempre: “the show must go on”, lo spettacolo deve andare avanti qualunque cosa succeda e anzi, spesso situazioni scabrose e sgradevoli vengono concordate a tavolino con gli autori proprio per aumentare gli ascolti. In “Bachelor in Paradise” un approccio in piscina tra due concorrenti, DeMario Jackson e Corinne Olympios, è andato fin troppo oltre. Ancor più grave, Corinne si è gettata nuda in piscina con DeMario quando era completamente ubriaca. Il concorrente si è lasciato andare a pratiche sessuali pesantissime per una diretta tv, e lei non ha ricordato nulla di quanto accaduto: un fatto al limite della violenza sessuale.
Corinne Olympios se l’è presa con la Warner Bros, che cura la produzione di “Bachelor in Paradise”, sottolineando come nessuno abbia fermato DeMario mentre le metteva le mani addosso quando lei era palesemente incosciente. Ormai il contenuto sessuale nei reality è un aspetto di prima importanza, essendo spesso utilizzato per assecondare le curiosità più pruriginose dei telespettatori. Mai si era arrivati però a mostrare un rapporto non consensuale in diretta televisiva, un episodio che ha scatenato molte riflessioni di livello morale al di là di quelle che saranno le conseguenze legali della vicenda. “Bachelor in Paradise” risponde a regole di produzione tv ben precisi, nel cast scorre alcol a fiumi e spesso il montaggio è stato criticato dalla produzione per i tagli, piuttosto che per aver lasciato sequenze controverse. Il livello si sta alzando però verso un modo di mostrarsi sempre più scioccante ed esplicito, che invita ad aprire una riflessione sulla deriva presa dai reality show negli ultimi anni.