John G. Avildsen è morto, il regista si è spento all’età di 81 anni

È morto a 81 anni il regista premio Oscar John G. Avildsen. Uno dei suoi più grandi capolavori è sicuramente “Rocky”, film di cui Sylvester Stallone è stato grande protagonista. Proprio in una recente intervista, ricordando i primi incontri con Stallone che erano stati per audizioni a film, aveva ricordato come era nata la loro collaborazione che poi sarebbe diventata un successone: “lo lessi e lo trovai affascinante e romantico, un bellissimo personaggio da studiare e persino divertente – ha raccontato qualche anno fa il regista in un’intervista – Ci divertimmo molto a girare il film, non avevamo idea che stavamo dando vita ad una saga. Pensavamo che saremmo finiti in cinema di seconda visione, in qualche drive-in dell’Arkansas; non avremmo mai immaginato il successo che ha avuto”.



Ha rifiutato Serpico e La febbre del sabato sera – John G. Avildsen lascia un grandissimo vuoto nel mondo del cinema nel quale il cineasta è stato apprezzato non solo come abile regista ma anche per essersi occupato del montaggio di quasi tutti i film che ha diretto. Tra l’altro ci sono alcune curiosità ed aneddoti che riguardano la sua carriera professionale. Nei primi anni Settanta gli venne proposta la direzione di una pellicola che poi avrebbe ottenuto un certo successo di pubblico: Serpico. Per via di alcuni dissensi con i produttori, Avildsen preferì abbandonare il progetto per poi dedicarsi al primo capitolo della saga dedicata a Rocky Balboa. Lo stesso accadde qualche anno più tardi con la pellicola La febbre del sabato sera. Infatti, inizialmente venne contattato lui per dirigere il film salvo poi non farsene più nulla con il progetto che poi venne affidato al regista John Badham. Da segnalare, infine, che in questo 2017 è prevista l’uscita di un documentario dedicato proprio alla carriera di Avildsen intitolato John G. Avildsen: King of the Undergos nel quale sono presenti interviste con attori con cui ha collaborato come Stallone, Martin Scorsese, Burt Reynolds e tanti altri ancora. (aggiornamento di Francesca Pasquale)



Una grande carriera –  Ieri a Los Angeles si è spento uno dei maggiori registi cinematografici dell’ultimo quarto del Novecento. Le prime esperienze dietro la cinepresa sono arrivate nell’anno 1965 con il cortometraggio Light Sound Diffused ma sono stati gli anni Settanta ed Ottanta a regalargli le maggiori soddisfazioni professionali collezionando una serie di eccezionali successi oltre alle celeberrime saghe del pugile Rocky Balboa e di Karate Kid, come I vicini di casa con John Belushi e Dan Aykroyd, Nudi in Paradiso con Christopher Atkins, Un’idea geniale con il grande Peter Falk, Conta su di me con Morgan Freeman e Otto secondi di gloria in cui ha collaborato con l’allora talento emergente Luke Perry. Insomma, ha avuto modo di collaborare con grandissimi attori e tanti professionisti del grande schermo. Per quanto riguarda la vita privata ha avuto due figli.



Regista di Karate Kid e Rocky – Un’altra brutta notizia per gli amanti del cinema è arrivata poco fa da oltroceano. Questa volta a dirci addio è il regista di Karate Kid e Rocky, John G. Avildsen. A dare la notizia della sua dipartita è stato ptoptio il figlio Anthony comunicando che il padre si è spento ieri al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles a causa di una brutta malattia. A quanto pare anche il famoso regista è stato colpito dal cancro e, in particolare, al pancreas ed è stato questo che lo ha ucciso all’età di 81 anni circondato dall’affetto dei suoi cari.

Il primo a fare un saluto all’amico di sempre è stato proprio Sylvester Stallone che con lui ha dato vita al mitico Rocky. Proprio l’attore su Instagram ha pubblicato una foto dal set scrivendo: “Il grande regista John G. Avildsen Chi ha vinto l’Oscar per la regia Rocky! RIP Sono sicuro che presto dirigerà altre “Hits in Heaven”- Grazie, Sly”. Il regista aveva vinto la statuetta proprio grazie alla saga del pugile italoamericano mentre nel 1984 si era dedicato a “The Karate Kid”. John Avildsen, classe 1935, ha esordito nel 1970 con un film a basso costo, “Joe”, tre anni dopo diresse  “Salvate la tigre” ricevendo tre nomination ai premi Oscar e portandone a casa uno per il Miglior attore protagonista (Jack Lemmon).