È tra i volti noti che vedremo stasera a Techetechetè. L’artista calabrese è veramente uno di quelli indimenticabili anche se ormai purtroppo sono trentasei gli anni che è scomparso. Sono tantissime le opere che hanno preso ispirazione dalla vita del cantautore catanese, ma sicurametne una delle più riuscite è Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu che è una miniserie televisiva targata Rai dove vediamo Claudio Santamaria nei panni dell’artista. Ci sono poi numerose opere che hanno preso ispirazione dalle sue canzoni come il film del 2006 ”Mio fratello è figlio unico” diretto da Daniele Luchetti con protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio. Sicuramente negli anni sono sempre di più gli omaggi e la volontà di riscoprire un autore che nella sua lunga carriera ha reso gloria a questo splendido paese che si chiama Italia. (agg. di Matteo Fantozzi)
Sono passati ormai passati 36 anni dalla sua morte ma il cantautore romano di origini calabresi Rino Gaetano resta uno degli artisti più seguiti ed ascoltati del panorama italiano. Un vero e proprio genio che ha saputo conquistare tutti con brani che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica come Il cielo è sempre più blu, Gianna, Sei ottavi e Aida. A proposito di Aida, a conferma della bontà della produzione discografica di Rino Gaetano, proprio ieri è uscita con ripetuti passaggi in radio una cover di questo famoso brano realizzata da Gianluca Grignani. Si tratta di un vero e proprio omaggio da parte di Grignani in occasione del quarantennale dell’uscita dell’omonimo album di Gaetano. Tra l’altro questa cover farà da lancio al nuovo album di Grignani intitolato Aida Legacy Edition nel quale ci sono collaborazioni con Briga e Fabrizio Moro. (aggiornamento di Francesca Pasquale)
Sono passati 36 anni dalla sua morte, avvenuta il 2 giugno 1981 per un tragico incidente stradale sulla via Nomentana a Roma. Rino Gaetano resta però nei cuori della gente più che mai, come testimoniato dai tantissimi ragazzi che ogni anno affollano piazza Sempione, nella Capitale, per il concerto che lo ricorda. E anche Techetechetè, nella puntata di sabato 17 giugno, dedicherà ampio spazio alla parabola del cantante calabrese che, col senno di poi, può essere considerato straordinariamente “avanti”, un anticipatore dei tempi nel modo di comporre sia la musica sia i testi, apparentemente “nonsense” ma in grado di fotografare con spietate lucidità e ironia i tempi che si vivono. Al momento dei suoi inizi musicali Rino Gaetano è stato considerato un eccentrico, ma ha portato elementi di rottura straordinari che si ritrovano ancora nei giovani cantautori di oggi, quasi quarant’anni dopo.
La puntata di sabato sera di Techetechetè ripercorrerà i più grandi successi del cantautore, a partire da “Gianna” fino a “Il cielo è sempre più blu”, che ancora oggi sono tra le canzoni più amate in assoluto dalle giovani generazioni. Secondo molti critici ma anche molti fans il periodo più brillante della vena compositiva di Rino Gaetano è individuabile tra il 1976 e il 1978, in cui con le sue canzoni presentò un modo nuovo di comporre e di stare sul palco che non era riscontrabile negli altri cantanti dell’epoca, quasi sempre compassati e fortemente politicizzati. I testi di Rino Gaetano erano tutt’altro che frivoli ad un’attenta lettura, anzi spesso arguti e tendenti al paradosso letterario, ma erano squisitamente pop, un genere praticamente ancora inesplorato nell’Italia dell’epoca. Quando si presentò a Sanremo nel 1976 cantando “Gianna”, la trasformazione fu completa, col suo cappello a cilindro entrato per anni nell’immaginario collettivo.
Su Techetechetè, sabato 17 giugno, si potranno apprezzare molte apparizioni televisive sulla Rai di Rino Gaetano, che sarà però un personaggio in parte diverso dopo essere passato nella “centrifuga” sanremese. Il successivo album “Resta vile maschio, dove vai”, segna una svolta compositiva con toni più pacati, forse un avvicinamento al cantautorato dell’epoca al quale però i fans di Rino Gaetano non si sono mai riconosciuti davvero. Anche se in “Nuntereggaepiù” la satira politica di Rino Gaetano riprese i colori del suo modo caratteristico di comporre. Sostituendo i nomi della politica e del costume degli anni Settanta a quelli odierni, la canzone diventa praticamente contemporanea. Anzi, alcuni dei nomi sono rimasti gli stessi… Nessuno può dire dove sarebbe arrivato Rino Gaetano senza l’incidente che gli costò la vita, con gli ospedali che non riuscirono a trovare il posto per ricoverarlo e operarlo immediatamente proprio come il protagonista di una sua canzone. La sua presenza a Techetechetè riaprirà lo scrigno dei ricordi che, soprattutto per i più giovani, non si è mai chiuso per la musica di Rino Gaetano.