Piero Angela si racconta: “La passione per la scienza? Merito di mio padre! Invece mia madre…”

Piero Angela è sicuramente un punto di riferimento per la cultura italiana, sicuramente però è curiosa la sua storia che parte da molto lontano da quando abbandonò gli studi per dedicarsi alla musica. Non molti sanno infatti che Piero Angela non ha preso la laurea nella maniera tradizionale, diventando il più importante divulgatore scientifico senza frequentare l’università. I titoli però se li è conquistati sul campo, riuscendo poi ad ottenere ben nove lauree honoris causa. Dei riconoscimenti che sicuramente valgono molto, perché arrivati grazie a quello che è stato un impegno concreto per dare al pubblico e al paese sempre informazioni di livello e pertinenti. Sicuramente sarà interessante vederlo ancora alla conduzione di SuperQuark che torna per tutto il pubblico che lo ama da questa sera su Rai Uno.



Piero Angela è uno dei volti più amati della Rai. Non tutti sanno che il conduttore di Superquark poteva non essere però un volto dello spettacolo, bensì un musicista jazz. Nel corso di un’intervista di pochi mesi fa a Repubblica, Piero Angela ha infatti raccontato questa parte della sua vita: “Diciamo che ho molto amato il jazz. Con mia sorella avevamo iniziato a prendere lezioni di pianoforte. – ha svelato il giornalista alla soglia dei 90 anni, per poi raccontare – Affrontarle era ogni volta un tormento. All’arrivo dell’insegnante ci chiudevamo in bagno. Smisi perciò di prendere lezione. – e conclude – Il pianoforte mi piaceva e molto liberamente continuai a esercitarmi. Fu ascoltando i primi dischi di musica jazz che mi appassionai al genere”.

Piero Angela nasce il 22 dicembre del 1928 a Torino. Grande giornalista, divulgatore scientifico e conduttore tv,Non ha mai concluso gli studi universitari, ma ha 9 lauree Honiris Causa. E’ un eccellente pianista jazz. Quark, il programma scientifico più longevo della tv a cui hanno fatto seguito (“Il mondo di Quark”, “Super Quark”, “Pillole di Quark”, “Speciale Superquark”), è andato in onda per la prima volta il 18 marzo del 1981. Dopo l’esordio al Giornale Radio nel ’54, ha cominciato la sua carriera televisiva 60 anni fa, nel 1955, come corrispondente da Parigi per il Tg. E’ stato il primo conduttore del Tg2. In una recente intervista a Repubblica ha parlato della sua infanzia e di questo nuovo secolo che non ha mantenuto le promesse iniziali: “Sono cresciuto in una società dei doveri. Nessuno allora mi ha mai detto che avevo anche dei diritti. – racconta il noto conduttore di Superquark, che aggiunge – Contava molto di più essere onesti e solidali che non rivendicare o esigere qualcosa che ti spettava. Mi sono formato in un’etica della frugalità. Ancora oggi faccio fatica a sprecare il cibo”.

Il discorso si fa personale e il conduttore 88enne parla della famiglia e di come sia nato la passione per la scienza: “Mio padre mi ha trasmesso, forse involontariamente, lo spirito scientifico; mentre mia madre mi ha dato un certo ottimismo e la passione per la musica. Il nuovo secolo è iniziato come una partita a scacchi. Improvvisamente, però, non sai più quale sarà la posizione della scacchiera tra venti o trenta mosse. Immagina i due giocatori. Da un lato ci sono i “neri” che difendono il fanatismo, le armi nucleari, la corruzione, le promesse elettorali e via via sempre più giù; dall’altro ci sono i “bianchi” che appoggiano l’intelligenza, il merito, la capacità di risolvere i problemi, la stabilità, lo sviluppo. Ecco. Non so come finirà questa partita, di cui alla fine ci parleranno solo gli storici del 2100″.