Alessandro Gassmann lascia Twitter: la lettera ai fan dopo lo scontro con Giorgia Meloni – Anche Alessandro Gassmann vuole lasciare Twitter? Questo è ciò che ha palesato l’attore romano nel corso delle ultime ore. Dopo una “missiva” dove ha spiegato le motivazioni della sua scelta, l’artista e figlio del celebre Vittorio, ha lasciato il suo account seguito da oltre 200mila follower. L’attore di cinema, TV e teatro, è molto affezionato al suo account e, costantemente, condivide opinioni con il popolo della rete facendo sentire la sua voce e raccontando le sue idee. L’ultima decisione di queste ore però, arriva dopo le numerosissime polemiche scoppiate per avere evidenziato la sua posizione favorevole allo lus soli. Il tutto ha avuto inizio con uno scontro sempre su Twitter, tra l’attore e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Il motivo dello scambio di messaggi, è stato da attribuire al diritto di cittadinanza agli immigrati, lo lus soli che si sta discutendo in Camera proprio in questi ultimi giorni. Nel post che data 19 giugno, l’attore e ambasciatore Unhcr, ha sollecitato una risposta da parte della Meloni, che ha replicato: “La tua umanità radical chic mi lascia senza parole”. Di seguito, la risposta dell’attore: “Non sono radical e non sono chic, dico quello che penso e rispondo a tono quando serve. Chi lavora nei campi senza contratto è uno schiavo”.



I due hanno avuto modo di confrontarsi in maniera civile, nonostante le opinioni nettamente divergenti. Quello che però ha sconvolto Alessandro Gassmann, che ha scritto anche una lunga lettera agli estimatori, è la polemica becera che si è sollevata tra gli internauti 2.0. “Sono stato insultato, minacciato, offeso, preso in giro in maniera violenta e continua, così anche la mia famiglia e le mie origini”, ha spiegato l’attore. Questi – quindi – i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare la celebre piattaforma social. Tornerà?



https://twitter.com/GassmanGassmann/status/877282171102404608″ rel=”nofollow” rel=”nofollow

Leggi anche

DIARIO ARGENTINA/ Le promesse e le crisi che accomunano Milei e Meloni