LA GRANDE STORIA, ANTICIPAZIO 23 GIUGNO
Su Rai Tre va in onda il documentario La grande storia. La serata della terza rete di Stato sarà divisa tra un primo momento in cui si parlerà di Papa Francesco e dei suoi quattro anni di pontificato, analizzandone i grandi passi in avanti rispetto a quanto accaduto nel passato. Nella seconda parte invece vedremo tutti i processi che hanno portato a dubitare delle apparizioni mariane di Medjugorje. A partire dal 24 giugno del 1981 infatti nella città dell’attuale Bosnia-Erzegovina sono stati diversi i fenomeni sovrannaturali che hanno portato a parlare dell’apparizione di Maria. Milioni di fedeli ogni anno si recano in questo luogo diventato ormai di culto per riuscire a scoprire cosa si cela dietro a questi straordinari eventi. C’è però anche molto scetticismo attorno a quanto viene raccontato di mese in mese. La grande storia va in onda stasera su Rai Tre e la potremo seguire in diretta streaming, grazie a Rai Play, sui nostri dispositivi mobili come pc, tablet e smartphone cliccando qui. (agg. di Matteo Fantozzi)
Papa Bergoglio non sembra credere molto alle apparizioni di Medjugorie e nel documentario “Medjugorie: verità o menzogna?” in onda stasera all’interno de La grande storia su Rai Tre vedremo anche il Pontefice dare prova di questo suo scetticismo. Un assaggio ci viene dato nel video pubblicato poco fa sulla pagina Facebook del programma, in cui ci viene mostrato Papa Francesco mentre risponde a una domanda durante un viaggio in aereo: “Venite domani a tal ora che darò un messaggio a quel veggente. No…le apparizioni, le presunte apparizioni attuali, l’informe ha i suoi dubbi, io personalmente sono più cattivo. Io preferisco la madonna madre e non la madonna capo d’ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tal ora. Questa non è la mamma di Gesù, queste presunte apparizioni non hanno tanto valore”. Clicca qui per vedere il video.
Il documentario su Papa Francesco che vedremo stasera a La grande storia ci racconta i 4 anni di pontificato di Bergoglio e lo fa ripercorrendo cosa ha fatto e le sue dichiarazioni più discusse. Una di queste è il suo no al termine “violenza islamica”: “A me non piace parlare di violenza islamica perché tutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze qui in Italia e questi sono cattolici battezzati, sono violenti cattolici. Se io parlo di violenza islamica, devo parlare di violenza cattolica”. Parole che non tutti vedono di buon occhio e un’opinione in merito ce la dà uno degli esperti intervistati: “Un paragone un po’ troppo sopra le righe. Un cristiano che ammazzi una fidanzata o la suocera è la stessa cosa di un terrorista che fa la strage. Il suo linguaggio a volte è un po’ rischioso, come lui dice non pensa alle conseguenze ma alle conseguenze bisogna stare attenti”. La voce fuoricampo ci ricorda però che Bergoglio non si è limitato solo a fare affermazioni forti: “Non solo un linguaggio sempre diretto e senza mezzi termini, ma anche tanti gesti concreto. Ha pregato scalzo nella mosche blu di Istanbul, si è raccolto in meditazione davanti al mihrab, la nicchia posta in direzione della Mecca nella moschea di Bangui in Centrafica”. Clicca qui per vedere il video tratto da documentario “Francesco. Viaggio nella sua Chiesa” .
Vuole una chiesa più povera, più vicina ai suoi fedeli e spesso e volentieri si è schierato dalla parte dei più deboli, soprattutto nelle tematiche del lavoro, con duri affondi contro chi sfrutta i lavoratori. Anche di quest’aspetto del pontificato di Papa Francesco si parlerà questa sera, venerdì 23 giugno 2017, nella nuova puntata de La grande storia. nel documentario “Francesco. Viaggio nella sua Chiesa” ascolteremo anche la replica del Papa a chi lo accusa di “essere comunista”. Sulla pagina Facebook del programma troviamo una piccola anticipazione a riguardo, con Bergoglio che risponde così alle accuse: “I otivi di pensare se uno è comunista, se non è comunista. Io sono certo che non ho detto una cosa in più che non fossa stata nella dottrina sociale della Chiesa”. Clicca qui per vedere il video.
La grande storia torna su Rai Tre questa sera, venerdì 23 giugno 2017, alle 21.20 con due nuovi documentari. Presentata da Paolo Mieli, la puntata storico-religiosa ci porterà a riflettere su aspetti che coinvolgono non solo i fedeli. Il primo documentario è “Francesco. Viaggio nella sua Chiesa” di Maite Carpio,mentre il secondo è “Medjugorie. Verità o menzogna?” di Nietta La Scala. Nel documentario dedicato a Papa Francesco indagheremo su come sia cambiata la Chiesa Cattolica quattro anni dopo l’inizio del suo pontificato, da molti definito profetico perché sta aprendo nuovi mondi e prospettive capaci di cambiare il volto di quest’istituzione religiosa. I processi di cambiamento innovativi messi in atto da Papa Bergoglio sono molti e con essi dovranno farvi i conti i suoi successori: dal suo modo di comunicare sempre diretto e vicino alla gente, all’esortazione per tutta la Chiesa ad essere un “ospedale da campo”, passando per l’impegno ecumenico e le aperture verso i divorziati. Nel corso del documentario vedremo anche filmati di repertorio inediti per esplorare il pontificato di un Papa che qualcuno ha accusato di relativismo e di slanci troppo arditi, ma che sta cambiando profondamente l’immagine della Chiesa Cattolica nel mondo.
Con “Medjugorie: verità o menzogna?” di Nietta La Scala torneremo a quel giugno del 1981, in un paese sperduto tra i monti della Bosnia Erzegovina dove sei ragazzi dai 17 ai 10 anni raccontano di aver visto la Madonna. Le apparizioni si sarebbero poi tenute a cadenza quasi regolare per 35 anni. L’evento ha convinto oltre 40 milioni di fedeli, attirati a Medjugorje da ogni parte del mondo. Riguardo all’evento la Chiesa si è sempre dimostrata prudente e nel 2010 Papa Benedetto XVI ha istituito una commissione internazionale di studio presieduta dal cardinale Camillo Ruini. I lavori si sono conclusi nel gennaio del 2014, quando la commissione ha consegnato al pontefice il dossier Medjugorje. Papa Francesco ha detto che è stato fatto un buon lavoro, senza però sbilanciarsi. In un’omelia a Santa Marta ha però affermato: “La Madonna non è un capoufficio della Posta, che invia messaggi tutti i giorni!”. Tali parole sono suonate come un richiamo e hanno accresciuto ancora di più l’attesa per la decisione papale. In attesa del giudizio del Pontefice, i frutti della fede generati a Medjugorje continuano a sbocciare tra milioni di pellegrini, storie di fede e conversioni.