I Decibel con tanto il loro storico leader Enrico Ruggeri saranno tra gli ospiti d’onore di quest’ultima serata dell’edizione 2017 dei Musicultura. In una recente intervista rilasciata a Io Donna in occasione delle reunion del gruppo, Ruggeri ha ammesso di essersi pentito negli anni di averli lasciati dopo l’uscita del secondo album. Nello specifico il cantante ha fatto presente: “Pentito? Sì, non a caso anche negli anni successivi ho avuto una band di persone rimaste con me per tanto tempo. Solo che dopo due fallimenti di band nessun discografico mi ha più ritenuto affidabile per fare il leader di un gruppo, mi consideravano troppo egoriferito. Secondo me non era vero e così, ancora oggi, mentalmente, sono il cantante di una band che per i casi della vita ha fatto dei dischi sui quali c’è scritto Enrico Ruggeri”.
Fabrizio Frizzi conduce nella prima serata di Rai 1 l’atto conclusivo della ventottesima edizione della kermesse Musicultura di scena a Macerata. Un evento diventato ormai appuntamento fisso dell’estate italiana e che oltre a far emergere nuovi talenti si fregia di tantissimi ospiti d’eccezione come la storica band anni Ottanta dei Decibel. Una band che ha in Enrico Ruggeri quale proprio indiscusso leader e che proprio in questo 2017 ha deciso di mettere in scena la proprio reunion. Un ritorno sulle scene musicali italiane a distanza di ben 40 anni dall’ultima volta con tanto di tour in giro per diverse città italiane. Come se non bastasse i Decibel hanno deciso di fare le cose in grande con l’uscita di nuovo album che sta ottenendo un buon riscontro da parte del pubblico. L’album è intitolato Nobless Oblige ed è stato anticipato dal singolo My My Generation con l’aggiunta di due successi evergreen targati Decibel come Contessa.
Il leader dei Decibel, Enrico Ruggeri nel corso di un’intervista rilasciata a Io Donna ha parlato del suo passato musicale con i Decibel enfatizzando come fossero troppo avanti in Italia. In particolare ha parlato dello storico show fantasma del 1977: “Quello mi cambiò la vita, era il 4 ottobre 1977. Una sera io e un amico attaccammo duemila manifesti con scritto che ci sarebbe stato un concerto punk dei Decibel in una discoteca milanese, la Piccola Broadway. Li attaccammo la notte vicino alle scuole, ai centri sociali. La sera del non concerto ci godemmo la scena dalla terrazza di casa sua, che dava proprio sul locale. Arrivarono 200 o 300 punk, poi gli antifascisti, i militanti, quelli di Avanguardia Operaia, si menarono, ci furono dei feriti, sapevo che sarebbe finita così. Il giorno dopo i giornali parlavano di disordini al concerto dei Decibel, due mesi dopo incidevamo il nostro primo disco”.