Non solo cantanti ma anche giornalisti a Musicultura 2017, in onda stasera domenica 25 giugno in prima serata su Rai Uno. All’evento prendono parte infatti anche due noti nomi del giornalismo come Carlotta Tedeschi e John Vignola giornalista, critico musicale e conduttore radiofonico. Li vediamo insieme in un video pubblicato nelle scorse ore sulla pagina Facebook della regista di Radio 1 Roberta Di Casimirro. Tra risate, commenti sui temi della maturità e sui libri di Vasco Rossi, John e Carlottta ci regalano anche qualche curiosità sullo Sferisterio di Macerata, dove va in scena la serata evento: “Prima era usato per giocare alla pallacorda, ora viene utilizzato per l’opera lirica”. Clicca qui per vedere il video.



Tra poche ore su Rai 1 Fabrizio Frizzi conduce la 28esima edizione di Musicultura dallo Sferisterio di Macerata. Tanti gli ospiti che vi prendono parte c’è anche il noto critico musicale e conduttore radiofonico John Vignola attualmente al timone di Radio 1 Music Club trasmesso sulle frequenze di Rai Radio 1 che tra l’altro è partner di Musicultura assicurandone la diretta radiofonica. Vignola in una recente intervista rilasciata a OndaRock ha parlato del suo grande amore verso la Radio ricordando anche alcuni passaggi salienti della propria carriera: “Ho esordito a Rai Radio 3 negli anni 90 e da allora sono rimasto sempre legato alla radio. Per me è una forma di comunicazione virtuosa, perché ti permette di esprimerti senza grandi mediazioni e perché, in un momento come questo, credo che sia molto più libera di altri media. Ti dà la possibilità di esprimerti attraverso la musica che scegli e le storie che racconti, di tracciare un percorso, sempre con grande libertà di movimento”.



Nel corso della medesima intervista John Vignola ha parlato anche del ruolo che stanno avendo le web radio in questa nuova era digitale. Il critico musicale ha sottolineato: “Le web radio sono una realtà sana, che funziona senz’altro e contribuisce a creare più libertà. Allo stesso tempo mi pare che nell’atomizzazione assoluta delle web radio ciò che manca sia un vero decollo in termini di ascolti e di risultati economici. Siamo ancora abituati a sentire la radio in macchina o la mattina quando ci facciamo il caffè. Siamo ancora settati sulla radio in frequenza, come apparecchio, come strumento di ricezione. Le web radio, così come l’informazione sulla Rete, non riescono ancora a fare il sorpasso rispetto alle testate tradizionali. Io ad esempio ho partecipato all’avventura di Kataweb, all’epoca si pensava a un orizzonte sul web che non era forse plausibile. La crisi dei giornali, anche musicali, è evidente, così come quella delle radio tradizionali in Fm, ma non mi pare che il web sia riuscito a creare delle alternative così solide”.

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