Simone Cristicchi, che vedremo stasera sul palco di Musicultura 2017, sarà prossimamente a Ravenna per presentare il suo nuovo romanzo “Il secondo figlio di Dio”, che parla della vita, della morte e dei misteri di David Lazzaretti, l’ultimo eretico. L’annuncio è stato dato qualche ora fa dallo staff sulla pagina Facebook dell’artista (clicca qui per vedere il post): “Venerdì 14 Luglio, per i Mercoledì del Chiostro a Ravenna, Simone presenta il suo romanzo “Il secondo figlio di Dio”. Cristicchi sarà poi a Romena per un concreto acustico il 15 luglio e il giorno dopo sarà ospite al Premio V.Giovagnini che si terrà a Pozzo della Chiana. Il 17 lo vedremo invece alla Serata Endrigo che andrà in scena a Barberino del Mugello.



Il cantautore ed attore teatrale Simone Cristicchi questa sera sarà uno dei grandi protagonisti dell’appuntamento finale del Musicultura 2017 trasmesso in diretta su Rai 1. Un artista di spessore che si proporrà al pubblico con alcuni dei suoi ultimi successi musicali. Tra l’altro quello di Simone Cristicchi è uno dei grandi nomi che interverranno dal prossimo 26 al 30 giugno ad Arezzo per la quinta edizione della kermesse musicale del Passioni Festival. Il direttore artistico dell’evento è Andrea Scanzi che in sede di conferenza stampa di presentazione sottolineando come ormai l’evento sia diventato di levatura internazionale, ha ricordato altri eccezionali ospiti che le presenzieranno come Gigi Proietti, Flavio Insinna, Francesco Montanari, Arrigo Sacchi, Claudio Lippi, Maccio Capotonda e tanti altri ancora. Insomma, un evento di spessore che abbraccia diverse arti del mondo dello spettacolo accumunate dalla grande passione immessa dai singoli interpreti.



Simone Cristicchi negli ultimi anni ha dimostrato di essere un artista completo ampliando i propri orizzonti al teatro. Nell’ultima stagione teatrale, infatti, ha fatto irruzione con il suo spettacolo teatrale “Il secondo figlio di Dio” ottenendo un enorme successo di pubblico. Lo stesso Cristicchi ha parlato di questo suo lato teatrale e dell’ispirazione che ha dato vita allo spettacolo nel corso di una intervista per la rivista IoDonna. L’artista ha quindi evidenziato: “La capacità di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Un uomo che come un martire è andato consapevolmente incontro alla morte, ma non ha mai abbandonato chi credeva in lui. Un messaggio forte: non dobbiamo smettere di inseguire i sogni. Il senso della vita è, come per gli alberi, dare dei frutti. Lasciare un segno”.

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