Sognava di tornare in tv, magari con un programma di musica amarcord, ma Paolo Limiti purtroppo non ce l’ha fatta ad esaudire il suo ultimo desiderio. L’ultimo programma nel 2012, poi solo ospitate e comparsate. Mai più una conduzione. Covava però in lui la nostalgia di quella tv gentile che aveva proposto e che in realtà se ne era andata prima di lui. Non squillava il telefono del celebre conduttore, nessuna convocazione, fatta eccezione per quella volta in cui gli proposero di fare il giudice in un talent. «Ho detto di no perché non mi interessa», raccontò a Libero. Il telefono squillava, invece, ad altri colleghi, conduttori di un tempo che hanno ricevuto nuove occasioni.
Ma non era gentile solo la sua tv, in primis il suo animo. Per questo non covava rancore nei confronti di chi, a differenza sua, aveva avuto modo di tornare in tv. «Credo che faranno bene, perché ne hanno fatta di buona tv. In bocca al lupo anche a tutti quelli capaci, a prescindere dall’età e dalle correnti di appartenenza». I nuovi conduttori, invece, si accontentano di fare due moine in tv… Paolo Limiti era gentile, ma sapeva anche quando pungere quei conduttori televisivi che «non sanno parlare in italiano, che prendono tempo tra una frase e l’altra perché non sanno cosa dire, che aspettano costantemente suggerimenti». Mai un nome sui raccomandati, che peraltro ci sono sempre stati nel mondo dello spettacolo.
Il problema per Paolo Limiti era invece che la proporzione nel tempo si è allargata e che non ci sono solo raccomandati capaci, peraltro più sopportabili. «A me sembra che in questo periodo si senta un po’ troppo il peso di nonni, cugini, parenti e amanti di chicchessia». Paolo Limiti non era certo uno che si scandalizzava facilmente, né si legava a qualcuno per lavorare, del resto non ne aveva neppure bisogno. Puntava tutto sulla qualità del lavoro: «Lo studio, la preparazione, il sacrificio sono necessari per lavorare in tv, come da qualsiasi parte». Voleva tornare in tv, aveva pensato di farlo con “Ci vediamo in tv”, così da proporre varietà e intrattenimento con quello sguardo lungo frutto di anni di gavetta, che molto dovrebbero fare di più.