Paolo Limiti ha lasciato i suoi cari e il suo pubblico all’età di 77 anni e dopo una terribile malattia. I fan però ricorderanno sicuramente uno dei momenti più divertenti che l’hanno visto protagonista e cioènella sua ultima apparizione a Scherzi a parte, dove con la complicità di Alessandro Branchero, punzecchiarono il noto conduttore su una della sua grandi passioni: il collezionismo. Come ricorda Tgcome 24: “Trafugarono numerosi oggetti della sua storica collezione facendoglieli trovare sulle bancarelle di un rigattiere che di minuto in minuto appariva sempre più come un vero e proprio ricettatore. Lo scherzo non finì proprio benissimo: Paolo Limiti, infatti, credendosi derubato chiamò la polizia, ma, come dimostra lui stesso, a posteriori riuscì comunque a riderci su” (Clicca qui per rivedere lo scherzo).
Raggiunto dai colleghi di Radio MonteCarlo, Pippo Baudo ha voluto raccontare e ricordare il suo vecchio amico Paolo Limiti, per tantissimi anni compagno in Rai di mille avventure: «Non dimenticherò mai la sua grande passione, lavorava 24 ore al giorno anche in questi ultimi tempi nonostante non fosse in ottime condizioni. Resterà nella storia della nostra musica: se ne va un Signore della Tv italiana», spiega un altro “signore della tv”, uno degli ultimi delle generazione d’oro di Mike Bongiorno, Corrado, Luciano Rispoli, Raimondo Vianello e tanti altri ancora. «Paolo Limiti era un conoscitore attento della storia della musica italiana – conclude Pippo Baudo in radio – aveva un repertorio in testa enorme: conosceva tutto e dispensava queste sue conoscenze con generosità in ogni trasmissione di radio e tv. Purtroppo ci stanno lasciando gli uomini che hanno fatto la tv, è la legge del tempo che scorre inesorabile». Domani a Milano sono stati confermati i funerali che verranno celebrati ale ore 14.45 nella chiesa di Santa Maria Goretti, via Melchiorre Gioia: la famiglia ne dà annuncio, insieme al lascito di tutta la collezione di libri, cimeli, film e documenti storici dal mondo dello spettacolo presso la Cineteca di Milano.
Tra i vari messaggi di vip, colleghi e amici del compianto Paolo Limiti, morto stamane a Milano, scegliamo per primo Gene Gnocchi: non perché avesse chissà quali rapporti intimi e speciali con il conduttore scomparso, e neanche perché ha detto qualcosa di normalmente simpatico e ironico. No, per una volta l’irrefrenabile Gene ha voluto fare il serio dicendo una cosa ben poco banale: “Paolo Limiti era uno dei pochi che conosceva quello di cui parlava”. Gossip, storie di cinema, attori e attrici, da Hollywood fino a Cinecittà: una cultura sconfinata nel mondo dello spettacolo e non solo, Limiti era davvero uno dei pochi che non eccedeva e non “sparava” per farsi famoso, era semplicemente un curioso di professione che con garbo e gentilezza ha informato e contribuito a far crescere la tv italiana.
Da Carlo Conti – «Ciao Paolo, protagonista della storia della musica e della TV» – fino a Massimo Boldi, «Forza Paolo……grandi ricordi e tante risate…….ricordi ? Ti abbraccio», fino a Valeria Marini, una delle muse degli ultimi anni di Limiti in scena, che ricorda così il suo amico e mentore, «oggi una stella in più nel cielo. Un grande professionista con una cultura che incantava, ci mancherai».
?Oggi una stella in più nel cielo?Un grande professionista?con una cultura che incantava?ci mancherai?Rip?#paololimiti pic.twitter.com/xEMOdrUsUO
— Valeria Marini (@ValeriaMariniVM) 27 giugno 2017
“Ciao sono io, amore mio…”: la cantava Claudia Mori, musicata da Shel Shapiro e scritta da Paolo Limiti. Eppure il 77enne e noto conduttore che oggi ha abbandonato questo mondo, l’aveva scritta pesandola per Mina, nel registro di quelle “canzoni-feuilleton” sul filone francese che tanto piacevano negli anni Sessanta. La cantò poi anni più tardi e rese felice il buon Paolo Limiti: lui era uno dei parolieri preferiti di Mina, la grande cantante che oggi prova a ricordare con pochissime parole e immaginiamo piene di dolore. Su Twitter poco fa nell’account gestito dalla sua casa discografica, si legge «un grande uomo e artista. Grazie per tutto Paolo Limiti». Non apparirà in pubblico, come non fa ormai da oltre 20 anni, e dovremo accontentarci di questi messaggi indiretti e filtrati: ma quel rapporto e sodalizio fu uno dei punti chiave della carriera musicale e personale di tutti e due questi mostri sacri della tv e musica italiana.
Un grande uomo e artista
Grazie per tutto #PaoloLimiti ?#Mina #minamazzini pic.twitter.com/Mk6xRq3iXO— Mina Mazzini (@Mina_unofficial) 27 giugno 2017
Ha scritto anche lei, l’ex moglie di Paolo Limiti, divenuta famosa proprio per quel matrimonio e per la carriera lanciata da quell’uomo molto più vecchio di lei che pure l’amava. Nel 200 le nozze con Justine Mattera fecero scalpore proprio per quella differenza di età notevole, ma per Limiti quella bionda esplosiva rappresentava una musa, un’ispirazione tra le più vicine all’inarrivabile Marylyn. Così simile che folgorò il buon Paolo e l’ebbe con sé nel suo “Ci vediamo in tv” dal 1996 fino al 2003, sia prima che dopo il matrimonio un rapporto che durava anche con la fine della relazione sentimentale. Oggi Justine su Instagram decide di salutarlo così, con una immagine di copertina di Tv Sorrisi e Canzoni dell’epoca, con Paolo e lei, abbracciati “sulla cresta dell’onda”. «Sembra ieri. A te che mi hai creato una carriera. Che hai creduto in me. Che mi hai amato. Love you»
L’annuncio della morte di Paolo Limiti questa mattina è arrivato da Nicola Carraro, produttore tv molto famoso, quasi coscritto del buon Paolo e soprattutto marito di Mara Venier. Proprio con “big Mara” Limiti ha passato tanti anni in tv, alla guida di programmi come Domenica In e tanti altri sempre su mamma Rai: la funambolica conduttrice era legatissima a Paolo, anche per quello speciale rapporto con il marito Nicola che oggi ha dovuto dare al pubblico e ai fans la tristissima notizia. Pochi istanti fa Mara Venier ha voluto salutare con un post su Instagram l’amico di sempre, con la immancabile foto del bacio durante Domenica In: «Ciao Paolo… quanto bene ci siamo voluti… quanto mi mancherai… RIP Paolo Limiti». Un dolore enorme, le lacrime come riferito anche da Carraro e una mancanza che alla tv e alla musica si farà sentire nei prossimi anni.
Ciao grande Paolo Limiti: ci saluta a 77 anni uno dei protagonisti della tv e della musica italiana negli ultimi 50 anni, dopo un anno di cure e difficoltà per quel male incurabile che lo aveva allontanato dalla tv, suo giardino di casa per una vita intera. Un anno terribile che in pochi sapevano ma che lo ha portato fino alla morte questa mattina, a Milano, dopo che il tumore che lo aveva colpito ad Alassio l’estate scorsa lo stava velocemente consumando. Se ne va uno dei più famosi parolieri di Mina, la sua musa ispiratrice nominata praticamente una intervista sì e l’altra pure: la più grande voce femminile italiana gli aveva cambiato la vita, e per lei aveva scritto canzoni del calibro di “Viva lei”, “Bugiardo e incosciente”, “La voce del silenzio”, “Secumdì secumdà” e tante altre ancora. Era il re del vintage e sapeva fare della tv un continuo “remake” dei fasti americani e delle tradizioni italiane: il salotto televisivo ebbe praticamente in Paolo Limiti il suo precursore, forse solo come Luciano Rispoli e pochi altri e ancora oggi i vari programmi di quel tipo gli devono una certa qual paternità. Ma non era solo rose e fiori, seppur era amato praticamente da tutti per i suoi modi di fare gentili e stravaganti (ve la ricordate la sua cagnetta inseparabile Floradora?). Famoso anche il suo amore fulgorante per la sosia di Marylyn Monroe, la bellissima Justine Mattera, rappresentando di fatto uno dei primi matrimoni “vip” con una notevole differenza di età, “moda” ritornata in questi anni con i casi eccellenti che affollano i giornali di gossip.
Odiava i talent, odiava i format tv e non perdeva occasione per dirlo nelle sue tante interviste, anche più recenti: a Libero ad esempio un anno fa si sfogava così, «si è innescato un meccanismo di fruizione veloce: ognuno può costruirsi il suo palinsesto come e dove vuole. La conseguenza è una produzione a catena di programmi. Tanti, tantissimi. Più che si può. Per riempire i vuoti. Non importa neppure se si fanno programmi fotocopia. Inevitabilmente, questo determina un calo di originalità. E di qualità. Da qui la necessità di tornare al passato e di riavere sul piccolo schermo volti già noti». Per essere poi ancora più diretto il buon Paolo aggiunse a fine intervista, «insomma non mi piacciono i programmi basati sui format ripetitivi come Tale Quale Show e i talent come X Factor». Non le mandava certo a dire, nonostante quel suo modo affettato che tanto piaceva alla generazione dei nostri nonni e delle nostre mamme.