“Gliel’ho detto, io faccio il Vinavil, che è la colla… Ho visto Renzi, Letta e Pisapia. È andata bene con Renzi, con Letta e con Pisapia. Mettiamo i problemi sul tavolo e lasciamo stare per un attimo le tensioni personali. Questo è quello che bisogna fare in questa fase storica. E il rinvio delle elezioni all’anno prossimo ci dà tempo. Rende possibile questa ricostruzione del centrosinistra. Penso che sia un obbligo morale farlo”. Così Romano Prodi, ospite del programma “In mezz’ora” di Lucia Annunziata. L’obiettivo? Ricompattare le forze progressiste per battere il M5S e il centrodestra, vincendo le elezioni anche solo di una… incollatura! E il programma? Quando sarà pronto? Verrà stilato – assicura Romano – in quattro e quattr’otto: un bel copia-e-incolla, ripreso paro paro dall’Ulivo, e via!



Un Prodi, insomma, decisamente collaborativo con tutte le anime del Pd, e non solo. Ed è così già ben calato nel suo nuovo ruolo di collante del centrosinistra, che, a fine trasmissione, ha stretto vigorosamente la mano dell’Annunziata. Fin qui, niente di strano. Ma i due, lontani dalle telecamere, hanno dovuto immergere loro malgrado le mani in una capace bacinella d’acqua. Perché, si sa, il Vinavil ha una grande tenuta, ma messo a bagnomaria per… mezz’ora (quando c’è di mezzo l’Annunziata e la sua trasmissione, si sa, l’unità di misura del tempo è immancabilmente di 30 minuti!), si squaglia come neve al sole. 



Dunque, dopo aver seminato l’Ulivo, ora Prodi è pronto a spargere a piene mani dosi massicce di Vinavil, a dare la stura all’ennesimo progetto “prode”, teso a rimettere insieme i cocci di un centrosinistra sempre e comunque a elevatissimo tasso di litigiosità e scissionismo. Ma a noi, assai poco collaterali a questo disegno, una domanda sorge spontanea: sarà proprio il Vinavil la colla giusta per l’uopo?

Perché di colle ne esistono davvero di vari tipi, ciascuna con proprie caratteristiche e peculiarità. Partiamo dalla Uhu, pensata per appassionati di bricolage e fai-da-te alle prime armi, perciò insicuri e titubanti: conosciuta per il suo caratteristico nome come “la colla che balbetta”, per loro è l’ideale. Poi, c’è il silicone, molto utilizzato per i davanzali, non solo nell’accezione edilizia di elementi di copertura dei parapetti delle finestre, ma soprattutto nella chirurgia estetica. Anche la Pattex è abbastanza conosciuta, seppure non tutti sanno che è la colla preferita dai sarti: può tranquillamente essere usata al posto della cerniera lampo per tenere chiusa la “patta” dei pantaloni. Di antiche origini è la Coccoina, la cui forza adesiva deriva dal fatto che si ricava dal guscio particolarmente ermetico e resistente della noce di coccoina. Veramente particolare è la “colla di coniglio”, meglio conosciuta come “Colla Lapin”, inventata dal noto ladro truffatore (ma gentiluomo) Arsenio Lapin, che la utilizzava dopo ogni lavoretto (come si suol dire…) per incollare al suolo le suole dei poliziotti che lo inseguivano, consentendogli così di fuggire a gambe levate come un coniglio, senza venir mai catturato. Categoria tutta a sé stante è quella dei cianoacrilati, adesivi particolarmente tenaci, anzi, così tenaci che per rimuoverli occorre uno sforzo tale da diventare… cianotici.



Ma si parlava del progetto di Prodi e ivi torniamo. Detto che con Renzi, Letta e Pisapia, gli è andata bene, ora comincia il difficile. Come fare con quei due vecchi marpioni che rispondono al nome di Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema? Sono ormai l’un contro l’altro armati e non basterebbe neppure un chilo di Bostik Super Rapido a tenerli insieme. Già hanno fatto sapere a Prodi di non essere affatto disposti ad… aderire al suo disegno. Sarà dunque una mission impossible? Noi pensiamo di no. Prodi dispone di una formidabile arma segreta. Trovandosi al cospetto di due vecchi lupi di mare, abituati da decenni a sguazzare nelle acque agitate della politica, consiglieremmo a Prodi di lasciar perdere il Vinavil e di invitare i due acerrimi nemici in uno di quei ristorantini a modo, per una cena come si deve a base di pesce. Una volta a tavola, chiami il maitre e senza indugio alcuno ordini tre vigorose porzioni di… mastice.