La presentazione dei palinsesti Rai ha spazzato via ogni dubbio e ogni rumor su coloro che sembravano destinati a lasciare Viale Mazzini: Alberto Angela e Fabio Fazio restano in Rai, con quest’ultimo che passa da Rai Tre a Rai Uno, ed è solo squadra di Gazebo ad aver fatto rotta per La7. A lungo però sembrava quasi fatto l’accordo tra Cairo e Fazio: oggi, a margine della presentazione dei palinsesti, il conduttore smentisce di essere stato in trattative con La7 ma conferma che un contratto ci fosse e che la proposta Rai sia arrivata proprio in extremis: “Dalla Rai ho avuto una proposta molto importante e sono molto contento di aver ricevuto questa offerta in extremis e di restare. Conosco il valore di questa azienda, delle 13mila persone che lavorano in Rai, ho tentato di restare fino alla fine. Io avevo un impegno preso altrove che partiva dal 23 giugno, il contratto Rai mi è stato presentato il 22 giugno”.
Ma la vicenda non è affatto chiara come si evincerebbe da queste parole. Fazio smentisce che sia stata La7 ad offrirgli un contratto e così fa anche la rete di Urbano Cairo, ma le parole della presidente Rai Monica Maggioni mettono tali dichiarazioni sotto un’altra luce: “Fazio fa parte della storia della Rai. Vedere transitare quel marchio, quel volto, quel format su un’altra emittente avrebbe comportato uno scossone al quale non so se la Rai avrebbe retto in termini di sistema. Questo cda non avrebbe potuto prendersi l’onere di decidere che Fazio passava alla concorrenza. Io il contratto con la concorrente non l’ho visto, ma quale concorrente te lo farebbe vedere? Non ho dubbi sul fatto che esistesse e sono certa che chi lo ha negoziato negherà la sua esistenza”. Ancora più gravi le affermazioni di Arturo Diaconale, membro del Consiglio di amministrazione della Rai: “Siamo stati costretti a sottoscrivere il contratto. Ci è stato detto che se non avessimo chiuso l’accordo quella mattina, Fazio avrebbe firmato con una azienda concorrente. Non siamo stati costretti con una pistola puntata alla fronte, ma dal codice civile. Se non lo avessimo firmato avremmo potuto rispondere per un danno all’azienda”.
Altri dubbi li solleva Il giornale, parlando del compenso: “Viale Mazzini si precisa che lo stipendio di Fazio non è aumentato visto che anche la scorsa stagione ammontava a 2,2 milioni l’anno, comprensivi di Che Tempo che fa e anche di Rischiatutto (che, almeno per ora, non si rifarà). Oltre al fatto che Che tempo che fa avrà un numero maggiore di serate e passerà da Raitre a Raiuno. Ma, restando al costo di Che tempo che fa, non si capisce come le spese di produzione possano essere di soli 600mila euro (visto che il budget complessivo è di 2,8 milioni annui di cui 2,2 sono per il cachet di Fazio)”. La vicenda insomma non è affatto chiara e mentre Carlo Freccero, membro del cda Rai in disaccordo con la firma del contratto, si appella alla Vigilanza Rai affinché tutto sia rimesso in discussione, anche il Codacons è disposto a portare il caso in tribunale, come affermato dal presidente Carlo Rienzi: “È una sorta di furto con destrezza, tenuto conto della natura pubblica della Rai”. Secondo quanto riporta Libero, l’associazione consumatori presenterà un esposto alla Corte dei Conti e alla magistratura ordinaria, così come il dem Anzaldi lo farà all’Anac.