L’attrice e comica Geppi Cucciari è uno degli ospiti che questa sera prenderà parte all’attesa puntata di Buona la prima in onda su Italia 1 con la coppia comica Ale & Franz in grandissimo spolvero. Per lei l’importante ruolo di suggeritrice. La Cucciari è reduce da un periodo a livello personale non semplicissimo culminato con la rottura con l’ormai ex marito, ma in una recente intervista rilasciata al portale L’Inkiesta ha dimostrato di aver ritrovato verve e voglia di fare. Nell’intervista ha toccato vari ambiti rimarcando come nel prossimo futuro si voglia occupare di cinema, scrittura, tv e tutto quanto sia nelle proprie caratteristiche: “Il mio percorso, come sempre, è complesso e in divenire, pieno di bivi, di stop, di ripartenze. Lo stesso vale per tutti quelli che fanno questo mestiere in cui fare progetti è bene, saperli cambiare altrettanto. Definire un percorso significa avere una grande lucidità nella vita, cosa che non possiedo. Cosa preferisco tra cinema, radio, scrittura e televisione? Mi piace tutto, non ho una particolare attrazione verso un solo campo tra quelli di cui mi occupo. Se ci fosse qualcosa che non mi piace, del resto, non lo farei. Ho sempre voluto fare qualcosa che avesse a che fare con la leggerezza, la comicità e l’umorismo”.
Nel corso della medesima intervista la Geppi Cucciari che ci ha tenuto a sottolineare come il suo nome non vada scritto con la “y” finale, ha ricordato quando è stata la prima volta che ha fatto ridere un pubblico. Una performance avvenuta quando era ancora una tenera bambina di 5 anni che frequentava l’asilo: “La prima volta che feci ridere un pubblico di persone ero all’asilo. Fui un’indimenticabile cugina di Bernadette alla recita di fine anno. Ero la bimba più piccola che prendeva parte a quella rappresentazione. Ringrazio ancora suor Pierina per avermi dato questa possibilità. Avevo solo una battuta, era: “Bernadette, c’è la Madonna!”. Riuscii a dire: “Madonna, c’è Bernadette!”. Tutta la gente rise e io sul momento non capii bene cosa stesse succedendo. Poi sono stata sul palco anche al liceo, i professori ci facevano recitare Pirandello e Brecht. Anche lì, di nuovo, avevo l’istinto di rendere comici personaggi che in realtà non lo erano per niente, sulla carta”. Insomma quando si dice un segno del destino.