Tempi duri per Chiara Ferragni and Co: dopo Fedez, anche la bella compagna tra le più celebri web influencer al mondo inizia ad avere qualche “problemino” con il governo italiano. Dopo lo scontro durissimo tra il rapper e il ministro della Cultura Dario Franceschini sul caso Siae, con l’ultimo ddl Concorrenza appena passato nell’ordine del giorno del Governo alcuni grattacapi in casa Ferragni-Fedez, questa volta sul fronte delle pubblicità sui social. Il governo interverrà a livello legislativo affinché «l’attività dei web influencer sia regolata, permettendo ai consumatori di identificare in modo univoco quali interventi realizzati all’interno della rete internet costituiscano sponsorizzazione». In questo modo, traducendo in termini “comprensibili”, non saranno più permessi i selfie per farsi pubblicità occulta su Twitter e sopratutto su Instagram.



«Grazie alla nostra sollecitazione, Sergio Boccadutri ha presentato un ordine del giorno che è stato approvato durante l’esame del ddl Concorrenza sul tema della pubblicità promossa in modo occulto dai web influencer», riporta la nota dell’Unione Nazionale Consumatori dopo l’azione in Parlamento quest’oggi. Da mesi ormai l’Unc aveva sollevato il problema dei vari selfie sponsorizzati e in generale della pubblicità camuffata social network, blog e quant’altro, presentando nei mesi scorsi un esposto all’Antitrust, ed ultimamente ha chiesto l’intervento anche dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. «Il nostro obiettivo è avere regole chiare che, accanto ad ogni foto sponsorizzata, compaia sempre una didascalia che informi correttamente del carattere promozionale del messaggio».



Quindi addio ai tanti amati selfie della bellissima Chiara, alcuni anche con Fedez, per “rappresentare” i propri capi firmati? Così pare, magari non da subito, ma di certo nel prossimo futuro sarà più visibile a livello di immagine sui social quando le scarpe della Ferragni saranno utilizzo esclusivo pubblicitario e quando no. “La rivincita” del governo dopo le accuse di Fedez al ministro della Cultura? Assolutamente no, visto che il ddl Concorrenza affronta problemi seri e importanti (il provvedimento che simpaticamente chiamiamo “Chiara Ferragni Act” è insieme a tante altre decisioni sul fronte concorrenza), ma chissà se un sorriso a Franceschini sarà scappato quest’oggi pensando a questo “act” anti-fashion blogger….

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