Stavolta non si tratta di un’imitazione, non è Virginia Raffaele a vestire i suoi panni ma sul palco di “Facciamo che io ero” per questa ultima puntata c’è davvero lei, l’icona della danza: Carla Fracci. In un suo iconico abito bianco, la Fracci si mette alla prova su un “dadaumpa” al fianco di una delle gemelle Kessler, una soltanto perchè nei suoi panni c’è lei, Virginia Raffaele. Un’esibizione simpatica che entusiasma il pubblico, che non può che applaudire con grande gioia. Solo pochi minuti quelli che vedono la Fracci sul palcoscenico dello show di RaiDue, che questa sera purtroppo chiude questa prima edizione, ma potrebbe tornare anche il prossimo anno visti gli ottimi ascolti registrati dalla Raffaele. 



Ultimo appuntamento stagionale per la trasmissione comica Facciamo che io ero in onda su Rai 2 con le divertenti performance di Virginia Raffaele. Una chiusura decisamente ad effetto in ragione di un parterre di ospiti davvero esclusivi come del resto conferma l’annunciata presenza della ballerina Carla Fracci, tra l’altro oggetto di una delle imitazioni più apprezzate della stessa Virginia Raffaele. Nel corso di una recente intervista rilasciata in ragione dei suoi 80 anni, la Fracci ha parlato a 360 gradi della propria vita privata e delle tante esperienze professionali. Intervista nella quale ha ricordato il suo esordio: “Avevo 19 anni, Anton Dolin all’audizione mi chiese una certa posizione e poi disse che gli ricordavo Olga Tsessisova: ‘Sarai una grande Giselle’.



Mi ritrovai a Londra, io che ero una ragazzina, proprio per tre serate di quel balletto. Arrivavo dopo Markova e Chauviré. La consacrazione. Ballerine italiane ce n’erano state tante nella storia, Maria Taglioni, Fanny Cerrito, ma certo mancavano da un pezzo. Capitava di sentirmi dire: ma perché, alla Scala c’è un corpo di ballo?”.

Nel corso dell’intervista Carla Fracci rilasciata al quotidiano La Stampa, ha confessato quella che è una sua altra grande passione ed ossia il giardinaggio. La celebre danzatrice ha fatto presente: “Il giardino, perché ho origini contadine e la terra mi è sempre piaciuta. La cura della casa, che a volte esercito con fin troppa esigenza. I miei due nipoti, Giovanni e Gioele, figli di mio figlio Francesco, e la figlia di mia nipote Barbara, Lelia. Vado in giro, se serve al supermercato. Lavo i piatti.



Non mi consideri una santa sull’altarino, una che neppure è capace di camminare. La gente mi ferma e mi tratta come un’amica. Certo i telefonini che scattano le foto un po’ di noia la danno. Ma meno male che ci sono i fan. A dimostrare che tutto questo tempo non è passato per niente”.