Nell’ultima puntata della trasmissione comica Facciamo che io ero, in onda su Rai 2 con Virginia Raffaele, sarà ospite il noto cantante britannico ma di origini libanesi Mika. In attesa di rivedere questo straordinario artista nella prima serata del secondo canale, vi segnaliamo come durante le prove si sia lasciato completamente prendere dal filo conduttore del programma della Raffaele rimarcando: “Se facciamo che io ero.. mi piacerebbe fare Gene Kelly, che aveva quelle gambe così morbide, o Fred Astaire, ma la realtà è che sono entrambi molto difficili da fare così, probabilmente, farò il topo in Cenerentola, Gasgas, quello grosso che mangia le noci e viene attaccato dal gatto! Una parola per questa amica mia, Virginia? ‘Enfant terrible’, che in francese vuol dire ‘il ragazzo terribile’, ‘il bambino terribile’, un adulto che ha la capacità di cambiare gli umori intorno a sé. Questo è un talento enorme che regala un sorriso anche nei momenti più difficili. E’ sexy, ma anche carina, lei è brillante, ma anche molto naive allo stesso tempo. Per una donna così difficile, complicata e speciale come Virginia una parola non basta”.
Mika è uno degli artisti ad aver avuto negli ultimi anni il maggiore successo nel panorama musicale mondiale. Nonostante questo, sembra che i rapporti tra l’artista nato a Beirut in Libano e la propria famiglia siano tutt’altro che buoni come del resto ha sempre sostenuto lo stesso Mika. Infatti in un’intervista rilasciata per il portale IoDonna.it, Mika ammettendo i rapporti difficili con la famiglia ed in particolare con la madre: “La mia non è la famiglia più tollerante del mondo, se vogliamo metterla così, si basa sui valori tradizionali e non ha un buon rapporto con me. E sì, non ho paura di dirlo, né me ne vergogno se dovessero leggere quest’articolo. Mia madre? Un giorno, all’inizio della mia carriera, quando ancora lavoravo alla Royal Opera House di Londra ho litigato con lei e io piangevo al punto da non poter cantare alle prove. Lei mi ha preso da parte, mi ha dato una pacca alle spalle e mi ha strattonato: ‘La tua vita personale’, mi ha detto, ‘deve rimanere fuori dal palco’. Non era un consiglio da madre, ma una dritta professionale. Le ho dato ascolto e dopo la performance abbiamo ripreso a urlare come prima”.