Si racconta a Candida Morvillo un 40enne di successo della tv italiana, quel Pierluigi Diaco che tra un autore del maurizio Costanzo Show e un Non Stop News su Rtl 102.5 ogni tanto (anzi ogni spesso) spunta come opinionista dall’amica Barbarella D’Urso a Domenica Live e Pomeriggio 5. Un passato da idolo in tv e nel giornalismo addirittura prima della maturità, a 15 anni già faceva intervista ai politici su Italia Radio mentre a 16 anni era sul piccolo schermo a Tmc. Poi che spesso accade, troppo “successo” porta anche a molti errori e una adolescenza bruciata troppo in fretta, con molte critiche anche per il suo modo provocatorio di condurre interviste e presentare i vari casi di costume e politica, di cui si è sempre occupato. Davanti alla giornalista del Corriere della Sera, spiega come invece ora la sua vita sia bellissima: «Mi sveglio alle cinque. Alle sei, sono in radio. Poi, in redazione, da Maurizio Costanzo. Alle sette di sera, già ceno. Alle nove, sono a letto, se no non reggo. Prima, passo due ore con Alessio, il mio compagno. È la prima volta che ne parlo, ma condividiamo la vita da due anni. Nel weekend, anche d’inverno, andiamo al mare in scooter. E tantissimo al cinema. Abbiamo un bassotto molto simpatico: Ugo».



È la prima volta che viene fuori ufficialmente, la sua relazione gay che in passato già aveva avuto particolari critiche per la sua reticenza a voler fare “coming out”: «Vladimir Luxuria paventò un mio coming out all’Isola dei famosi, che non ci fu: non credo nelle definizioni. La sessualità è un dettaglio della personalità, non una patente d’identità».  Pierluigi Diaco allora “ammette” che non si è mai chiesto «se ero etero, bisessuale o che altro. Ho sempre condiviso serenamente le mie storie con amici e familiari». Un passato “bruciato” con la cocaina spesso presente nella sua fragilità di ragazzo borghese, «seguivo un certo tipo di sceneggiatura. Non mi piaceva. Non mi faceva star bene. È stata un’esperienza circoscritta e occasionale». Ma poi arriva la grande svolta con Renzo Suraci, l’editore di Rtl: «ha creduto in me e da lui ho accettato critiche feroci. Con lui ho imparato a sentire ogni mattina l’umore del Paese, prima che il mio», spiega nella lunga intervista alla bella Candida.



Più clamore ovviamente nel passaggio sul suo rapporto, anzi sulla sua concezione di rapporti affettivi non esattamente “canonici”: «non sono stato sereno, semmai, dentro relazioni in cui la sessualità non si univa al sentimento. Poi, quando le due cose coincidono, è un momento: lo senti, è l’amore». Sogna dei figli, ma allo stesso tempo davanti ai microfoni del Corriere ripete quanto va dicendo da sempre anche in tv (e dove viene per questo molte volte attacco, complice la sua non certo “disponibile” attitudine al dialogo tranquillo, ndr): «Con una legislazione adeguata, lo adotterei, ma la dimensione genitoriale può essere vissuta in altri modi. Io, il mercoledì pomeriggio, faccio da zio al figlio di un amico. Lo prendo all’asilo, lo porto al parco. Mi piace quello che pensano i bambini, mi piacciono i loro capricci, i loro sogni. Aveva ragione Gaber quando cantava “non insegnate ai bambini la vostra morale”». Provocatore, come sempre, e sbertucciato per la sua “liquida” visione sulle coppie gay ed etero: in qualche modo però la sua estrema voglia di passare come anti-conformista a tutti i costi, anche all’interno del mondo Lgbt, ha avuto ancora una volta l’evidenza della prova scritta.

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