Sarà tra i protagonisti stasera dell’appuntamento consono su Rai Uno con Techetecheté. Il noto personaggio televisivo ha un passato anche nel cinema dove ha recitato anche se non in moltissimi film. Tra il 1968 e il 1969 ha lavorato nei due film di Bruno Corbucci ”Zum Zum Zum”. Il primo capitolo, diretto insieme a Sergio Corbucci, vede come sottotitolo La canzone che mi passa per la testa mentre il secondo un semplice n.2. Nel 1977 invece Orietta Berti partecipò nel film del 1977 di Mario Monicelli ”I nuovi mostri”, film che subì diverse critiche per il paragone con il film originale. L’ultima apprizione è nel film del 1978 ”Quando c’era lui… caro lei!” di Giancarlo Santi che vedeva protagonista Paolo Villaggio scomparso di recente e protagonista anche lui di diversi speciali in questi giorni. Nel 2009 poi Orietta Berti è stata tra i protagonisti di Finché l’Emilia va. (agg. di Matteo Fantozzi)



Orietta Berti sarà protagonista della puntata di Techetechetè di questa sera, lunedì 10 luglio 2017. La sua voce che ha accompagnato gli italiani per oltre mezzo secolo, con canzoni a volte leggere, a volte estremamente appassionate, sempre accompagnate da un’aura di positività che l’ha contraddistinta lungo tutto il corso della sua carriera. Quest’anno Orietta Berti è stata un ospite praticamente fissa nel salotto di Fabio Fazio a Che tempo che fa e che fuori tempo che fa. La sua simpatia e la sua apparente ingenuità conquistano sempre il pubblico, anche più giovane e nella trasmssione di Rai3 non ha deluso, tornando nel corso delle settimane. Nata a Cavriago nel cuore dell’Emilia, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica negli anni Sessanta, incidendo i suoi primi successi e partecipando a molti concerti anche grazie alle sue eccellenti doti da interprete. Con il tempo però le sono state cucite perfettamente addosso delle canzoni che hanno fatto la storia del costume del nostro paese. Il primo vero tormentone targato Orietta Berti, senza ombra di dubbio, è ”Finché la barca va” del 1970, che le spalanca le porte della hit parade e soprattutto della televisione. Al fenomeno Orietta Berti, grazie alla sua faccia pulita, i modi gentili e l’aspetto da ragazza della porta accanto, la Rai dedicherà nello stesso anno uno speciale monografico che ben pochi artisti hanno potuto vantare all’epoca, intitolato ”La cugina Orietta”. Voce e volto estremamente pulito, nelle sue canzoni Orietta Berti non ha rinunciato a trattare anche temi difficili, e anzi forse questo le è stato possibile proprio grazie ad un’immagine impeccabile. Nei primi anni Settanta in Italia non era usuale sentir parlare di prostituzione, interruzione di gravidanza o dell’abbandono di donne rimaste in Italia mentre i mariti cercavano fortuna all’estero, senza poi far più ritorno a casa. Tutti temi toccati in brani come ”Via dei Ciclamini”, ”La mamma di un angelo” e ”La vedova bianca”. 



È stata letteralmente di casa al Festival di Sanremo, avendo partecipato in ben undici occasioni al Festival della Canzone italiana. Ma sono stati gli anni Ottanta a portarla a diventare con maggior enfasi volto televisivo, piuttosto che semplice voce della vasta scena melodica italiana. Tante le apparizioni in quel periodo con Orietta che dimostra di avere un forte senso dell’umorismo, abbinato a quella forza di donna tipicamente emiliana che ha fatto la sua fortuna. Il suo matrimonio con Osvaldo Paterlini, celebrato nel 1967, arriva quest’anno alle nozze d’oro, ma anche negli anni più recenti quello di Orietta Berti è stato un volto familiare nelle case degli italiani. Le tante apparizioni nelle trasmissioni di mamma Rai renderanno sicuramente vasto il repertorio in cui Techetechetè potrà andare a pescare per la puntata di questa sera, ma non va dimenticato come Orietta Berti sia stata anche legata a diverse fortunate trasmissioni Mediaset, in particolare ‘Buona Domenica’, che l’ha vista protagonista nei primi anni Duemila di cinque edizioni consecutive, un’esperienza che ha confermato la sua straordinaria versatilità da artista, tanto da averle fatto dare alla luce anche un disco in lingua spagnola, una produzione che ancora le mancava.

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