Black Butterfly, diretto da Brian Goodman, un thriller sceneggiato da Justin Stanley, con Jonathan Rhys Meyers, Piper Perabo, Antonio Banderas, Nicholas Aaron, Vincent Riotta, Nathalie Rapty Gomez, prodotto da Ambi Pictures, Paradox Studios, Battleplan Productions e Compadre Entertainment e distribuito da Notorious Pictures, è un film americano che uscirà nelle sale italiane oggi, giovedì 13 luglio 2017. Nella pellicola recita anche il noto regista americano Abel Ferrara, che ha diretto film quali Driller Killer, Il cattivo tenente, Dangerous Game, New Rose Hotel. La storia è incentrata su uno scrittore con gravi problemi economici e senza più idee, che diventa amico di un personaggio inquietante, venuto in suo soccorso durante una lite, il quale si rifiuterà poi di uscire dalla sua vita privata e professionale.
Uno sceneggiatore di nome Paul (Antonio Banderas), da quando è stato lasciato dalla moglie, è piombato in una profonda crisi creativa, il che gli ha procurato diversi problemi economici e finanziari, a cui non riesce a porre fine. Invita la sua agente immobiliare, Laura (Piper Perabo) a cena in un piccolo ristorante, ma, mentre è alla guida per raggiungere il luogo dell’appuntamento, una sua manovra molto azzardata con l’auto mette in pericolo la sua vita e quella di un camionista. Quest’ultimo decide quindi di seguirlo fino al ristorante e, dopo che Laura se ne è già andata per un impegno di lavoro, lo aggredisce. Ma Paul viene salvato da Jack, un vagabondo, che mette in fuga il camionista sussurrandogli qualcosa di misterioso nell’orecchio. Il protagonista, per ricambiare il favore, invita il senzatetto a casa sua per una notte. I due diventano amici e Paul gli permette addirittura di restare per un periodo di tempo indefinito. Ma Jack, interessato alla professione dell’altro, gli consiglia di scrivere un racconto che narri del loro fortuito incontro, e sarà sempre più ossessionato da questa idea. Paul non riesce ancora a finire la storia e allora, un giorno, Jack gli impedisce addirittura di uscire di casa costringendolo a terminarla. La vicenda, inevitabilmente, comincerà a coinvolgere anche Laura.
Il film si basa essenzialmente sul rapporto drammatico tra lo scrittore e il folle Jack, con elementi simili alla storia di Stephen King Misery non deve morire, in cui, però, è il personaggio maniaco ad accogliere in casa lo scrittore. La pellicola di Brian Goodman sembra essere recitata con un gran senso della misura e con elementi incentrati coerentemente sul ruolo della scrittura, sulla professione di scrittore, raccontando una storia che appare costruita molto sui particolari, su dinamiche narrative e dialogiche lineari rappresentate in modo cauto e accurato. Si ha, in pratica, l’impressione di assistere a una storia prettamente letteraria.