LAURA E PAOLA VS CIAO DARWIN
Prima regola del buon telespettatore: diffidare sempre di quella rete che promette di portare in scena un fantomatico varietà 2.0, in chiave musicale e per di più tutto al femminile. Il consiglio ha ancor più senso nel caso in cui la rete in questione sia tanto sfacciata da replicarlo a oltre un anno dalla prima messa in onda, tanto per allinearsi alla proposta dell’ammiraglia avversaria che, guardacaso, riporta in scena lo stesso scempio ciaodarwinico campione di ascolti. È così che il palinsesto di un sabato notte di mezza estate si raffredda all’improvviso sino a diventare quasi primaverile, e poco importa che fuori ci siano quasi trenta gradi: sono Laura e Paola, a stemperare l’atmosfera. Questa volta, però, il calo della temperatura non è dovuto alle solite freddure firmate Paola Cortellesi, e nemmeno è riferito al “freddo del mattino grigio di città” descritto da Laura Pausini nella sua Solitudine. Il fatto è che sembra di essere tornati al 1° aprile 2016, quando la programmazione di quel sabato sera era pressappoco identica a quella di ieri, 15 luglio 2017. E forse non è un caso che nel frattempo, su Italia 1, con Doc e Marty si discutesse proprio di viaggi nel tempo.
TRA VECCHIO E NUOVO
Passando a un’analisi più approfondita del programma, Laura e Paola sono state bravissime a disattendere tutte le premesse/promesse dell’anteprima. Nello sketch iniziale, lo ricordiamo, le due criticavano tanto la ridondanza delle imitazioni (vd. Tale e Quale) quanto la noia dei soliti balletti (vd. Ballando con le Stelle), oltre a far sapere che loro avrebbero rappresentato qualcosa di diverso, “mai visto prima” sul Primo canale. La missione è miseramente fallita al momento del siparietto con le Kesslel, la brutta copia made in China delle iconiche gemelle di Canzonissima. Non è servita nemmeno la benedizione del Sommo Fiorello, a impedire che si (s)cadesse nel manierismo: a pochi minuti dallo start, le due somigliavano davvero tanto a Raffaella Carrà e Mina in Milleluci. E che nessuno si azzardi a definirlo complimento: “Mamma Rai” è diventata nonna, e questa non è altro che l’ennesima conferma.