Elodie Di Patrizi attacca Emma Marrone: “Vi spiego i veri motivi della nostra rottura”
Elodie Di Patrizi, ospite di Collisioni Festival, ha deciso di svelare i retroscena della rottura con Emma Marrone, sua coach nel corso dell’avventura ad Amici 15 e successivamente sua produttrice discografica, oggi sostituita da Fabrizio Giannini. Una rottura che qualche tempo fa ha destato grande scalpore e molto ha fatto discutere e che oggi Elodie decide di chiarire: “Io sono sempre stata molto dura ma in quel momento ero abbastanza morbida e volubile, cambiavo idea in continuazione quindi una persona che mi dicesse cosa fare mi serviva. Lei ha una tenacia che pochi hanno. – ammette la Di Patrizi, sottolineando il forte carattere della Marrone.
Poi continua su di lei – Nella mia vita ho conosciuto poche persone così tenaci, quando crede fortemente in qualcosa ci arriva. Io sono molto più realista, forse pessimista, vedere qualcuno che crede in qualcosa e poi la fa non è da tutti. Io non ero così, ma sto imparando ad esserlo altrimenti le cose non si faranno mai”.
È a questo punto che Elodie spiega cosa è capitato dopo il Festival di Sanremo: “Emma mi ha aiutata a credere in me e dopo Sanremo ho capito che forse era il momento di fare le cose a modo mio. – e confessa – Quando hai una persona molto forte accanto è difficile dire la propria ma non perché non te ne dia la possibilità, io pensavo in quel periodo fosse giusto stare al proprio posto e non essere troppo esuberante”.
Dopo il festival, Elodie ha però compreso di voler continuare la sua carriera decidendo con la propria testa e magari commettendo anche qualche errore, seppur con molto rammarico e malumore: “Ci ho messo due settimane per decidere, mi sono sentita in colpa perché, quando una persona ti dà tanto, pensi di essere un’ingrata… – ammette la Di Patrizi, che conclude – ma è giusto che le persone siano libere, ragionino con la propria testa e facciano il loro percorso, poi i rapporti quando sono sinceri rimangono nel tempo. Certo, bisogna aspettare un po’ affinché le ferite si riparino, ma questo è un altro discorso”.