George Romero è morto. Ci saluta così all’improvviso, lasciandoci senza parole. Il celebre regista, sceneggiatore ed attore, padre del cinema horror, se ne va all’età di 77 anni a causa di un tumore. Una vita, la sua, caratterizzata dal grande amore per il cinema, sin dalla giovinezza. Tra le tante cose importanti fatte in carriera c’è stato anche un lungo sodalizio insieme a Dario Argento. E’ nota la collaborazione nel montaggio di Zombi, noto anche come “Dawn of the Dead” (seconda pellicola horror della trilogia sui “morti viventi”), del 1978 e sicuramente ha cambiato modo di fare cinema in quel senso con anche una feroce critica sociale. Successivamente i due hanno anche diretto un film insieme e cioè Due occhi diabolici del 1990. La pellicola è composta da due episodi diretti uno appunto da George Romero e l’altro da Dario Argento. E’ un grande omaggio ad uno dei più grandi scrittori di genere come Edgar Allan Poe. Sicuramente Dario Argento parlerà della scomparsa di un regista che ha fatto la storia del cinema horror.



GEORGE ROMERO È MORTO: ADDIO AL PADRE DEL CINEMA HORROR

DALLA GIOVINEZZA AL SUCCESSO DEI NON-MORTI

Il cinema, per George Romero, ha sempre rappresentato una delle sue più grandi passioni. Classe 1940, lo scorso 4 febbraio aveva festeggiato i suoi 77 anni prima di essere stroncato da un beffardo tumore. La sua giovinezza è sempre stata caratterizzata dagli esperimenti intrapresi con la macchina da presa. Era appena un ragazzino quando iniziò a realizzare i primi esperimenti con la 8 mm che gli regalò uno zio. Fu addirittura arrestato, all’età di 14 anni, mentre stava girando un corto di fantascienza dal titolo “L’uomo della meteora”, poiché aveva lanciato dal tetto di un palazzo un manichino dato alle fiamme. Si diplomò in pittura e scultura, poi cercò fortuna come regista e attore teatrale a Pittsburgh. Seguì l’esperienza televisiva che gli permise di guadagnare il necessario per fondare la The Latent Image, società di produzione e distribuzione dalla quale nacque nel 1968 il suo primo film in bianco e nero, “La notte dei morti viventi”, un vero e proprio successo sia in Europa che negli Stati Uniti, che raccolse in tutto il mondo 30 milioni di dollari. Prima di occuparsi del secondo capitolo di quella che nel 1985 fu una trilogia, Romero si dedicò ad altri film horror che però non ebbero il medesimo successo del primo. Da allora capì che quella degli zombie poteva rappresentare una importante “rappresentazione di ciò che noi uomini siamo diventati”. “Zombi nasce nel clima psicologico e sociale successivo a uno dei più bui e turpi periodi della storia americana, dopo l’escalation di sangue e morte della guerra del Vietnam”, commentava lo stesso regista, come ricorda oggi Repubblica.it. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LINGUAGGIO POLITICO E SOCIALE NEI SUOI FILM

Con George Romero se ne va un pezzo importante del cinema horror, essendo lui stesso definito uno dei grandi maestri, vero precursore di tutte le serie ed i film sugli Zombi. Da questo tema ne nacque una trilogia lanciata nel 1968 e destinata al successo. Ma da dove nasceva il suo grande interesse per i “morti viventi”? Era stato lui stesso a spiegarlo, come riporta oggi Euronews.com nel dare la notizia della sua morte: “Ho sempre avuto l’idea di questo soggetto in mente”. Il cinema che lui realizzava veniva considerato in modo superficiale come puro intrattenimento, ma in realtà nascondeva un linguaggio politico e sociale molto forte. Il suo primo film sugli Zombi, “La notte dei morti viventi” in realtà conterrebbe una feroce critica alla società dei consumi. Del film, inoltre, furono numerose le interpretazioni che i critici ne trassero: per alcuni rappresentava una metafora della guerra fredda, dove gli zombie in realtà rappresentavano i sovietici. Secondo altri critici, la pellicola rappresentava invece una metafora della guerra del Vietnam, altri ancora infine, avrebbero intravisto tematiche come la libera circolazione di armi e il razzismo persistente negli Stati Uniti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL TUMORE AI POLMONI CI HA STRAPPATO IL MAESTRO DEGLI ZOMBI

Il cinema horror è in lutto per la morte di uno dei più grandi registi della storia, George Romero. Da tempo era malato di tumore ai polmoni se n’è andato nel sonno accudito dalla moglie e dalla figlia. Aveva settantasette anni e ci lascia sicuramente un gran ricordo di tanti capolavori girati soprattutto sul tema degli zombi. Il debutto arriva con un vero e proprio cult nel 1968 quando gira La notte dei morti viventi. Dopo la commedia romantica There’s always Vanilla torna a farsi sentire sul tema horror con uno dei film più sottovalutati ma anche più belli, La stagione della strega. In carriera ha diretto cinque film sugli zombie: Zombi, Il giorno degli zombi, La terra dei morti viventi, Diary of the dead – Le cronache dei morti viventi e Survival of the dead – L’isola dei sopravvisuti. Sono diversi poi gli altri film interessanti diretti dal controverso e criticato Knightriders – I cavalieri fino ad arrivare a Creepshow. Ci mancherà quello che è stato davvero un grande maestro.